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Multipiano a Castello, no di Legambiente: "Rischi per le mura". Il progetto va avanti ma crescono i

Fonte: web SardegnaOggi.it
21 marzo 2014

Cronaca  
    
 

Parcheggio interrato in via Cammino Nuovo, il Comune si affida ai tecnici ma sul multipiano affiorano i dubbi: dopo Italia Nostra anche Legambiente boccia il progetto, raccoglie consensi la proposta di un referendum, ma potrebbe essere tardi. Dore (Sardegna Pulita) a favore ma avverte: "C’è il rischio che i lavori si fermino in corso d’opera".

CAGLIARI - Il parcheggio multipiano in via Cammino Nuovo continua a dividere. Da una parte i “no” degli ambientalisti, dall’altra i “si” della politica comunale che con il voto in Aula ha dato il via libera all’intervento, in mezzo diversi dubbi che in queste ore si moltiplicano. Troppo tardi forse, a due giorni dalla consegna delle offerte per l’appalto che porterà un’impresa ad aggiudicarsi progettazione finale e lavori, ma forse in tempo per evitare sorprese dell’ultim’ora con i motori delle ruspe già accesi

Con ordine: mercoledì consiglieri comunali e assessori hanno incontrato i gruppi che si oppongono al multipiano. Alla posizione, intransigente, di Italia Nostra ora si aggiunge quella di Legambiente che finora aveva tenuto un assetto più morbido e possibilista. Dopo aver acquisito nuova documentazione però il presidente Vincenzo Tiana è arrivato alla conclusione che “i rischi superano notevolemente i vantaggi”. Durante la conferenza di servizi, a fine 2012, l'associazione ambientalista aveva dato il via libera a due condizioni: gli scavi devono riguardare soltanto la terra di riporto e deve essere salvaguardata l’integrità del sistema murario. Quest’ultima, se è vero che nel progetto è previsto un consolidamente delle mura, è rispettata, tuttavia ciò che le ultime indagini avrebbero fatto emergere è “una previsione degli scavi in roccia lungo il fronte delle mura di Cammino Nuovo, ed a filo con esse, che di fatto comporta una serie di forti criticità per l’integrità del complesso monumentale e del quadro paesaggistico”. In particolare, scrive Legambiente, i lavori comporterebbero ingenti opere di scavo anche sulla “roccia viva ed indispensabili strutture di sostegno che andrebbero ad intaccare l’integrità delle mura cinquecentesche”. Infine emerge  “la previsione di scavare la roccia (tramezzario)per un grande volume, con effetti non facilmente preventivabili: le vibrazioni dello scavo meccanico possono causare cedimenti nella roccia”.

Insomma, così non va. Ad alimentare i dubbi c’è anche la posizione di Giovanni Dore, capogruppo di Sardegna Pulita, e tra i primi a sollevare perplessità pur avendo, in Aula, votato a favore: “Penso sia utile per la pedonalizzazione del quartiere. Il fatto che gli ambientalisti pongano problematiche è accettabile dopo quello che è successo a Cagliari con il ripascimento del Poetto, l’accordo di programma per Tuvixeddu o piazza Maxia. E’ indubbio che abbiamo difficoltà con le opere pubbliche”. E avverte: “Se domani iniziano i lavori e dopo tre mesi viene trovato un contrafforte messo in orizzontale si blocca tutto perchè non sono state fatte determinate indagini geognostiche”. Non aiuta in questo senso il tipo di procedura utilizzato, l’appalto integrato complesso (al quale la Giunta ha dovuto ricorrere per non perdere i finanziamenti da 15 milioni): “Sarebbe meglio slegare l’appalto della progettazione dai lavori, per poi decidere se fare o meno il parcheggio - prosegue Dore -. Quest'ultima scelta inoltre andava fatta con l’approvazione del piano del centro storico valutando bene le alternative di nuovi stalli all’Ospedale Civile e nella Fossa di san Guglielmo che, in caso di positiva valutazione, potevano consentire di fare un vero parco al posto del parcheggio”.
A Palazzo Bacaredda però tira un altro vento. In commissione Lavori Pubblici non si registrano opinioni avverse al multipiano, ma ci si chiede chi realmente voglia o no un parcheggio di tre piani dentro le mura: residenti? Cittadini in genrale? Con un’unica presentazione pubblica del piano non c’è un metro per saggiare il terreno, così spunta l’ipotesi di un referendum consultivo proposto da Claudio Cugusi (Misto) che ha depositato una mozione. Ma nonostante raccolga il consenso di altri consiglieri, quando le imprese hanno già consegnato (martedì 18) le buste con le offerte e mancando un regolamento comunale apposito la strada sembra essere in salita. 

Per il resto destra e sinistra vanno a braccetto nel promuovere l’opera, seppur con distinguo: “Il progetto  - afferma Maurizio Chessa (Pd) - è stato rivisto in maniera sostanziale rispetto a quello della Giunta Floris. I tecnici hanno dato rassicurazioni sulla fattibilità dell’opera, se dicono che l’operazione si può fare e non comporta rischi non ho elementi per dire il contrario. Qualora ci dovessero essere imprevisti ci si fermerebbe”. Per Marisa Depau (Sel) “gli oppositori sono sempre gli stessi, lo erano per piazza Garibaldi e lo sono ora. Facciamo un’assemblea con i residenti di Castello e vediamo se sono davvero contrari”. Sulla stessa linea Gianni Chessa (Udc): “Troppa importanza ad ambientalisti, si tratta di poche persone rispetto alla città”, Paolo Casu (Misto) invece chiede fatti: “La contestazione ci sarà sempre ma il sindaco e la Giunta sono stati votati per governare e prendere delle decisioni”. Infine Fabrizio Marcello (Pd) che sottolinea: “Il parcheggio è stato ideato anche per consolidare le mura”.