Rassegna Stampa

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No al multipiano a Castello. Proteste a Cagliari, il caso in Parlamento

Fonte: web SardegnaOggi.it
10 marzo 2014

No al parcheggio multipiano dentro le mura di Castello. Manifestazione contro il progetto della Giunta Zedda ereditato dal centrodestra. In settanta protestano in via Cammino Nuovo. Italia Nostra: “Inutile e dannoso, vìola il piano paesaggistico. Chiederemo la revoca”. E il Movimento Cinque Stelle porterà il caso in Parlamento.

CAGLIARI - Si opposero anni addietro, quando il centrodestra di Emilio Floris progettava di realizzare scale mobili e tapis roulant in via Cammino Nuovo, sotto il bastione di Santa Croce, e costruire un parcheggio multipiano interrato. Protestano oggi, di sabato mattina, e sono più del previsto: circa settanta persone tra semplici cittadini, residenti, esponenti politici e di associazioni ambientaliste si sono ritrovati per dire ancora una volta “no” agli scavi che porteranno a realizzare, in una zona storica e 'delicata' dove il rischio di ritrovamenti archeologici è classificato come "medio alto", tre piani di stalli per le auto e un parco (così lo definisce l’amministrazione comunale). Sono delusi dal cambio di posizione del centrosinistra dato che diversi consiglieri comunali (lo stesso Zedda), che in passato osteggiarono il progetto, ora lo ripropongono, pur con dovute differenze.

PROGETTO "ILLEGITTIMO". In prima linea Maria Paola Morittu, portavoce di Italia Nostra, secondo la quale per accelerare sull’opera da 15 milioni di euro (che il Comune non vuole perdere) sarebbero stati usati diversi escamotage: “Sono state tolte le scale mobili perchè così facendo il progetto non deve passare per la valutazione di impatto ambientale, una procedura complessa. Per il resto è lo stesso che ci proponeva la vecchia amministrazione. Noi - prosegue - come associazione abbiamo inviato osservazioni al Comune ma non siamo stati ascoltati, per questo chiederemo di revocare l’ultima delibera”. Nel mirino c’è l’ultimo atto votato in Consiglio comunale lo scorso 18 febbraio (dodici anni esatti dal primo via libera) quando grazie all’approvazione di una variante il progetto ha fatto un ulteriore passo in avanti. Morittu prosegue su alcuni punti precisi, facendo leva sui quali sarebbe possibile fermare l’imminente gara d’appalto: “Finchè non si adegua il piano urbanistico comunale al Piano paesaggistico qualsiasi opera di questo tipo è vietata, tra l’altro lo stesso Ppr viene violato”.

"OPERA INUTILE". L’indice viene puntato soprattutto sull’utilità dell’opera che metterà a disposizione circa 330 nuovi stalli. Per Italia Nostra “ci saranno meno posti auto perchè si prevede di eliminare la sosta in via Santa Margherita e via San Giorgio” ma anche secondo Italo Meloni, docente universitario e direttore del Crimm (Centro di Ricerca del Dipartimento di Ingegneria del Territorio), il centrosinistra al governo della città sta sbagliando: “Una volta realizzato il parcheggio, come verrà gestito? L’amministrazione avrebbe dovuto dimostrare che senza parcheggio la pedonalizzazione non sarebbe potuta andare avanti, invece questo non l’ha fatto. Il caso emblematico - spiega - è il multipiano in via Regina Elena, quasi sempre vuoto. Occorre agire su diversi fronti, migliorare il trasporto autobus, sensibilizzare le persone o considerare semplicemente che l’ospedale Civile sarà dismesso e non ci sarà più il traffico attuale. Ci sarebbe dovuto essere un processo trasparente per individuare una soluzione”. Per l’archeologa Maria Antonietta Mongiu “basterebbe un semplice accordo di programma con l’Università per uno scambio di aree con l’Università in modo da trovare lo spazio per le auto”.

Tanti inoltre i residenti che storcono il naso, secondo alcuni i 160 posti messi a disposizione (riservati ad abitanti di Stampace e Castello) non saranno sufficienti, altri invece vedendo quanto succede nel multipiano Apcoa in via Regina Elena, non ne vogliono sapere. E’ il caso di Giuseppe Vacca, che abita a Villanova: “Il parcheggio è sempre vuoto e chi, come me, lo utilizza deve pagare 660 euro all’anno. Si dovrebbe avere una visione d’insieme e dare servizi reali ai cittadini”. Per Gianfranco Carboni, ex presidente della circoscrizione centro storico “c’è un problema di coerenza, non riesco a capire perchè prima il centrosinistra era contrario e ora, al potere, è a favore”.

IN PARLAMENTO. La protesta continuerà nei prossimi giorni, martedì è in programma un sit-in davanti al Municipio in concomitanza con la riunione del Consiglio comunale. Intanto il caso potrebbe arrivare presto in Parlamento: il senatore del Movimento Cinque Stelle, Roberto Cotti, ha annunciato un’interrogazione indirizzata a Dario Franceschini, ministro per i Beni Culturali.