Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La ratantira non basta a riaccendere il Carnevale

Fonte: L'Unione Sarda
5 marzo 2014


Sfilata sotto la pioggia nelle vie del centro, zeppolata in piazza del Carmine
 

Casacca bianca, pantaloni in tinta e fazzoletto da marinaio attorno al colo: « È morendi Canciofali, est torrara sa Marina po ti fai ascurtai sa prus bella ratantira ». Sono trascorse da pochi minuti le 16,30. Dal corteo colorato e rumoroso fermo nel Largo si alza un grido carico di speranza. In sottofondo c'è la ratantira , il ritmo è coinvolgente, ma non basta a riaccendere la tradizione cittadina. Il carnevale cagliaritano 2014 è sottotono, e non regge il confronto col passato. Carlo Floris, responsabile del comitato Villaggio dei pescatori, 76 anni e diciassette edizioni alle spalle, ha lo sguardo rassegnato: «Mi dispiace dirlo, ma il Carnevale è morto». Ma la voglia di farlo rivivere è tanta.
I GRUPPI La festa inizia sotto i portici di via Roma, i gruppi arrivano alla spicciolata. Sotto la pioggia che non dà tregua. Diego Mantega, ventott'anni, turbante di piume in testa e body scintillante, si esibisce in una serie di passi caraibici. «Sono vestito da brasiliana», precisa senza perdere il ritmo. Francesco, 5 anni, lo osserva divertito, orgoglioso del suo cappello da Zorro. Veronica di anni ne ha tre in più, benda su un occhio e coriandoli in mano. «Che belle le maschere», esclama entusiasta. Luca, 44 anni, approfitta dell'occasione per cercar di fare affari. L'ingegno non gli manca, segue la sfilata con un carrello della spesa. Dentro un ampio assortimento: stelle filanti spray, la classica schiuma. E fa anche il 3 x 2. «Se compri due buste di coriandoli la terza te la regalo».
IL RITORNO Dopo anni di assenza Il ritorno del Dopolavoro ferroviario, ex Gioc, non passa inosservato. Omar Lecca, il responsabile, è raggiante: «Riprendiamo alla grande». Via Manno, via Garibaldi e poi giù per via Sonnino e via Roma. Il serpentone colorato attraversa la città, i tamburi dettano il passo, come da tradizione. La festa è un po' spenta, i buoni propostiti sono tanti. «Certo, non è il Carnevale di un tempo», ammette a denti stretti Paolo Corda, classe '54. «Mancano i carri, bisogna riportarli». Alessandra Serretti, 22 anni, tiene in braccio Federico. «Sono un moschettiere», dice con lo sguardo perso tra i mille colori delle maschere. Paola Prost, 76 anni, si ripara dalla pioggia all'ingresso di un negozio. Niente travestimenti per lei: «Sono venuta per dare un'occhiata». La mente torna indietro: «Questo non sembra neanche martedì grasso».
LE ZEPPOLE Poco dopo le 19 e trenta l'arrivo in piazza del Carmine: 120 chili di zeppole per tutti. «Il tempo non ci ha aiutato, ma sono soddisfatto», dice Ugo Maddaloni, responsabile dell'organizzazione. Appuntamento alla prossima edizione.
Sara Marci