Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio, nessuno sperava: «Le colpe sono di tutti»

Fonte: L'Unione Sarda
3 marzo 2014


La stagione anonima genera pessimismo fra i sostenitori
 

Non c'è più lo spazio per facili illusioni, ormai. È chiaro che per la sfida con l'Udinese nessun tifoso si aspettava un cambio di rotta sulla capienza del Sant'Elia. Le questioni legate al rapporto col Comune e l'instabile andamento di campionato, in parte disputato in una casa rossoblù sgangherata, metterebbero al tappeto anche il più incorreggibile degli ottimisti. Eppure l'unica certezza è proprio il calore della tifoseria rossoblù, quello che fanno sentire a Cagliari come nel resto d'Italia.
Per il Centro Coordinamento Cagliari Club, parla il vicepresidente Alessio Cordella di Gesturi. A partire dall'andamento del campionato: «Stagione particolarmente sofferta, in cui influisce la questione stadio e l'incertezza a livello societario. Un tifoso pretende sempre il massimo, ma sono sicuro che ci salveremo», e sulla società aggiunge: «È comprensibile il malumore e la voglia del presidente di cambiar aria, ha dimostrato di tenerci facendo sacrifici, volendo regalarci uno stadio, ma tutto è stato vano. La nostra linea è sempre la stessa: davanti alle difficoltà saremo ancora più uniti e vicini alla squadra e dirigenza. Ci stiamo mobilitando per dare sostegno anche nelle trasferte».
Diversa la lettura di Luca Pennisi , avvocato di Selargius che parla a nome del gruppo organizzato “Giuristi Rossoblù”, 150 iscritti, nato nel 2005: «Sullo stadio è colpevole la trascuratezza del Cagliari e del Comune da anni, specchio dell'incuria con cui il pubblico cura i beni comuni. La società però non ha pungolato per tempo il Comune, forzando con Trieste, poi con Quartu. Primi a soffrirne: i tifosi. Il Sant'Elia va abbattuto e ricostruito. Ben vengano nuovi acquirenti che investano sul nuovo stadio». Per Pennisi «fa riflettere l'acquisto del Leeds: se i capitali ci sono, è chiaro che Cellino non vuole più stare qui. Da capire umanamente per la pessima esperienza carceraria. Non ha più stimoli e lo ha fatto capire. La squadra risente della sua lontananza, gioca dentro un rudere, il risultato è questo campionato amorfo». Il gruppo di tifosi sardi d'oltre Tirreno “ Nord Rossoblù ” preferisce trincerarsi dietro il silenzio: «Soltanto tifo per il Cagliari».
Valentina Caruso