Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pd, un commissario per punire i ribelli?

Fonte: L'Unione Sarda
29 dicembre 2008

È l'uomo che farà le liste per le Regionali: esclusioni illustri in vista 

La Barracciu lascia, incarico al senatore Achille Passoni

Un commissario coi baffi: Achille Passoni, senatore di 57 anni, vaga somiglianza con Renato Cugini (e come lui ex sindacalista), porterà il Pd sardo alle elezioni regionali. È accaduto tutto alla vigilia di Natale, con uno scambio di lettere tra Cagliari e Roma: Francesca Barracciu ha scritto a Walter Veltroni, chiedendo il commissariamento. Il leader nazionale ha accettato, e nominato appunto il senatore milanese, eletto in Toscana alle Politiche 2008.
IL COMMISSARIO Non è un politico notissimo al grande pubblico: la sua storia si identifica con la Cgil, di cui è stato direttore generale con Bruno Trentin e Sergio Cofferati. Nel Pd è considerato tra i più veltroniani, e per Veltroni ha organizzato, a ottobre, la manifestazione nazionale al Circo Massimo. Fu lui, tra l'altro, a comunicare il dato dei «due milioni e mezzo di partecipanti» che aveva scatenato molte polemiche contabili.
L'assoluta vicinanza al segretario nazionale fa pensare che Passoni arrivi con un mandato preciso. La sua azione, secondo le previsioni della vigilia, mirerà certo a un dialogo con la minoranza interna al partito: ma probabilmente il commissario si muoverà in forte sintonia con Soru.
La stessa lettera di Barracciu a Veltroni (in cui si cita il risultato di 13mila iscrizioni al Pd sardo in due settimane) chiede l'intervento di un dirigente nazionale per «costruire la proposta di governo con cui ci presenteremo agli elettori con Renato Soru presidente». E poi per «promuovere anche qui in Sardegna quel processo di rinnovamento della classe dirigente secondo la linea dell'ultima direzione nazionale».
Nella risposta, Veltroni (che definisce la lettera della segretaria sarda «una bella pagina di buona politica, di chi guarda anzitutto all'interesse generale del Pd») annuncia l'invio di un commissario «col chiaro mandato di sostenere la candidatura di Renato Soru, e di unire e mobilitare il partito» verso le elezioni.
LA MINORANZA L'operazione non offre, a prima vista, molte ragioni per parlare di un commissariamento soft, di garanzia. L'impressione anzi è che nelle liste del Pd sia probabile qualche esclusione eccellente, nell'ala antisoriana. Quella, per altro, che vedrebbe cadere molti big se si applicasse il divieto della terza legislatura. È anche vero che un tetto simile non è previsto nelle attuali norme statutarie, ma lo caldeggia buona parte dell'area vicina al governatore. Che nel frattempo sta preparando una sua lista civica, esterna al Pd.
L'opposizione interna sta a guardare: l'assemblea di oggi a Santa Cristina è stata rinviata per aspettare le prime mosse del commissario. Passoni dovrebbe arrivare a Cagliari lunedì o martedì: parlerà con Francesca Barracciu (già sentita per telefono) e con Soru, poi programmerà gli incontri con gli altri dirigenti del Pd e gli alleati. È ancora in piedi la possibilità di un direttorio ristretto che affianchi l'azione di Passoni.
LA POLEMICA Ma sul commissariamento c'è già chi protesta: Filippo Spanu, dell'area vicina ad Arturo Parisi, non condivide la scelta di Barracciu di dimettersi «nelle mani del segretario nazionale e non di fronte all'assemblea regionale, che l'aveva eletta». Pur non avendo votato per lei, gli ulivisti avevano riconosciuto la segretaria Barracciu «per salvaguardare un principio di legalità, e per la speranza che mettesse la sua carica al servizio dell'unità e dell'autonomia del partito sardo, e non la interpretasse come una proprietà personale di cui disporre a piacimento».
GIUSEPPE MELONI

27/12/2008