Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lavoro, ora dilaga la cassa integrazione

Fonte: La Nuova Sardegna
25 febbraio 2014

 
Cala progressivamente in tutto il Sud il numero degli occupati, si allarga la fascia della povertà




CAGLIARI Nei sei anni presi in esame dalla Confindustria per il suo Check-up sul Mezzogiorno, è proprio il Sud che fa registrare un crollo dell’occupazione. Le riduzioni maggiori si registrano in Campania (poco meno di 200 mila occupati in meno) ma in valori percentuali il calo maggiore è proprio in Sardegna: -8,9%. Si passa dai 613 mila occupati del 2007 ai 552.000 del 2013. La fascia della popolazione maggiormente colpita dalla crisi si conferma quella giovanile. Nel 2007 il tasso di disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno era pari a 32,3%, ossia circa un terzo delle persone con età compresa tra i 15 e i 24 anni cercavano un lavoro senza trovarlo. Nel 2012 il tasso è salito al 46,9& interessando quasi un giovane su due. A contrastare gli effetti della crisi occupazionale ha contribuito il ricorso alla cassa integrazione che tra il 2007 e il 2012 ha registrato una crescita esponenziale del numero di ore autorizzate. Tra le regioni meridionali, la Campania è quella che ha usufruito maggiormente di tale strumento. La Sardegna ne ha fatto ampiamente ricorso per via delle crisi delle grandi aziende dei poli industriali, una volta dominati dalle Partecipazioni statali. La cassa integrazione guadagni in Sardegna passa da 4,6 milioni di ore del 2007 a 27,6 milioni di ore del 2012 con un aumento progressivo anno dopo anno. (Il dato è complessivo tra cassa ordinaria, straordinaria e quella in deroga). La crisi economica sta incidendo sensibilmente sulle fasce più povere della popolazione. Le famiglie che - secondo il Report di Confindustria - versavano in condizione di povertà assoluta nel 2007 (tale si intende la condizione di chi non riesce a sostenere la spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere dei beni essenziali) era pari a 5,8% nel Mezzogiorno e sono passate a una percentuale del 9,8%. In Sardegna si calcolano 150 mila persone sulla soglia di povertà.