Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ebrei e palestinesi sette giorni nell’isola per lavorare insieme

Fonte: La Nuova Sardegna
24 febbraio 2014

Lezioni di impresa e visite alle realtà economiche sarde poi la cooperazione sarà trasferita nei territori mediorientali

 


CAGLIARI

Sono ventisette tra amministratori, imprenditori e rappresentanti delle associazioni. Vengono da Israele, Palestina e Giordania. Per una settimana studieranno a Cagliari la pianificazione integrata e gli strumenti di programmazione socio-economica previsti dalle norme italiane. Lavoreranno insieme e insieme visiteranno alcune realtà dell’isola per poi trasferire l’esperienza maturata nei sette giorni di lavoro nei propri paesi. Non è certo un negoziato di pace, probabilmente non avrà alcun effetto sull’eterno e sanguinoso conflitto mediorientale. Ma di sicuro si tratta di uno dei rarissimi esperimenti, forse l’unico, di cooperazione e di partenariato tra una comunità israeliana e una palestinese, disposte a collaborare a un progetto comune partendo dalla Sardegna e dalle proposte del progetto Midemp, finanziato dal programma multilaterale «Bacino Mediterraneo» e realizzato con il contributo del comune di Montignoso, le associazioni Focus Europe e Madina, le municipalità di Um Al Fahm (Israele), Zababbdeh (territori palestinesi), Muath Bin Jabal (Giordania) e l’associazione Wedo con sede a Betlemme. Argomenti. Nelle lezioni in calendario a partire da oggi all’ex cappella della Provincia, in via Giudice Guglielmo, saranno trattati temi fondamentali che riguardano i processi di sviluppo delle piccole imprese nei territori da cui sono arrivati i partecipanti, il microcredito e la raccolta dei dati socio-economici. Concluso il lavoro, che prevede visite guidate in realtà imprenditoriali sarde, saranno elaborati tre piani locali integrati di servizi, uno per ogni territorio del Medio-oriente. Quindi verrà allestito in ciascuno dei tre paesi un ufficio della pianificazione unitaria e gestione dei servizi. La prospettiva, indicata nel progetto, è che le strutture - che si troveranno in paesi diversi ma a breve distanza l’una dall’altra - continuino a collaborare su linee comuni, scambiandosi dati ed esperienze. Confronti. Alla base dell’iniziativa, nata con l’amministrazione provinciale di Cagliari guidata da Graziano Milia e proseguita con la presidenza di Angela Quaquero, c’è l’idea di «dare alla Sardegna - è scritto in una nota - un ruolo attivo e propositivo affinchè gli scambi tra le sponde nord e sud del Mediterraneo diventino sempre più intensi e caratterizzati da opportunità di crescita reciproca». Difficile immaginare quale possa essere il modello di sviluppo economico che la Sardegna può offrire a tre comunità che soffrono, in misura diversa, degli stessi problemi: disoccupazione, difficoltà a creare imprese produttive, lentezze nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Di certo il progetto Midemp rappresenta un ponte ideale gettato tra la Sardegna e i paesi del nord Africa, con il proposito di ridurre le distanze in un clima e rapporti pacifici e produttivi, anzichè aumentarle con l’ostilità e la diffidenza. In questo senso già l’aver messo insieme su un progetto di sviluppo rappresentanti di realtà storicamente in conflitto come Palestina e Israele può essere considerato un risultato incoraggiante, che dovrebbe indurre a proseguire l’esperienza. Esperienze. Il gruppo di corsisti visiterà il 26 febbraio la sede della cooperativa Copar di Dolianova, che produce olive da olio. L’itinerario prevede fra l’altro la visita della bellissima Sa Domu Axiu di Orroli, con l’albergo diffuso e il museo del nuraghe. Ancora: i ventisette ospiti visiteranno il 17 febbraio la comunità La Collina di don Ettore Cannavera a Serdiana per il recupero di giovani adulti che hanno problemi con la giustizia e al pomeriggio la sede del Gal a San Basilio. L’ultima tappa è un dibattito all’Università e un’escursione guida al quartiere Castello. (m.l)

 
Tre città vicine con un problema: la disoccupazione




Il Comune di Umm al-Fahm (Israele) è situato in Samaria, a ridosso delle montagne e dista circa 85km da Tel Aviv. La popolazione è di 43.300 abitanti, tutti cittadini arabi di Israele. Il confine ovest della città è sulla Green Line, che rappresenta la frontiera effettiva fra Israele e Palestina. Fra i giovani si registrano tassi di disoccupazione elevati che determinano una costante migrazione della forza lavoro. L'amministrazione ha intenzione di potenziare le opportunità legate al turismo e sostenere le produzioni tipiche locali. Il Comune di Zababde (Palestina) è situato nell'area sud ovest del goveratorato di Jenin. La popolazione residente è di 4.000 abitanti di religione musulmana e cristiana. Il Comune di Muath Bin Jabal (Giordania) è invece nella valle del Giordano, a circa 30 km dal confine con lo stato di Israele. L'agricoltura rappresenta il settore ecoomico principale, anche se gran parte degli abitanti che lavora in questo campo non possiede le terre.