Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Riso amaro del Pd, a Fi va anche peggio Continua l’emorragia di consensi per i due partiti magg

Fonte: La Nuova Sardegna
19 febbraio 2014

 
 
Continua l’emorragia di consensi per i due partiti maggiori, abbandonati in pochi anni da una buona metà degli elettori 
 
 
 
 
 

CAGLIARI Primo e secondo partito alle regionali, ma Pd e Forza Italia, già Pdl, sono ancora in caduta libera. Dal 2009 a oggi i democratici si sono divorati 53.731 voti (-26,3 per cento) e gli azzurri hanno fatto peggio, per loro il ribasso è stato di 122.737 preferenze, con uno spaventoso -49,2. Certo sul doppio calo impressionante ha influito la scarsa affluenza di domenica alle urne, appena sopra il 52 per cento, la peggiore nella storia dell’Autonomia e poi va aggiunto che nessuno dei due partiti storici ha approfittato dell’assenza dalla competizione del Movimento Cinque Stelle. Per allontanare qualunque alibi, ecco allora il raffronto, complicato ma non impossibile, con le elezioni politiche dell’anno scorso, quando i grillini erano presenti e finirono per essere i più votati in Sardegna, sfiorando il 30 per cento. Ebbene da un anno altro il Pd ha visto svanire quasi un terzo del proprio elettorato, con una perdita secca di 82.403 voti. Stessa emorragia per Forza Italia che sulle politiche ha perso 62.153 voti. Analisti e operazioni varie sono state fatte dalla Fondazione di ricerca Carlo Cattaneo, che dopo ogni consultazione seziona il voto fino a promuovere o bocciare i partiti da una stagione all’altra. Pd. Bocciato. È andato malissimo nel collegio di Nuoro (-44,8 per cento, meno 11.147 voti), mentre la perdita è stata contenuta in Ogliastra (-4,1, 351 voti differenza sul 2009). Nel dettaglio: 13mila voti in meno a Cagliari, 9 mila a Sassari, 7mila a Oristano, 4mila in Gallura e anche nel Sulcis, 3mila nel Medio Campidamno. Nel raffronto con le politiche, il Pd è crollato sempre a Nuoro (-46,2) e anche a Oristano (-43,8). L’unico collegio dove ha tenuto, si fa per dire, è l’Ogliastra con un meno 22,2 per cento. Forza Italia. Strabocciata. Il risultato peggiore nel confronto con il 2009 l’ha ottenuto nel Sulcis-Iglesiente, - 56 per cento, e se l’Istituto Cattaneo non dà una spiegazione, la verità da queste parti è nota a anche alle pietre. La caduta verticale è legata al disimpegno elettorale del presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, al suo doppio annuncio: «Non voterò Cappellacci» e «Non ho un candidato di riferimento in nessuna lista». Risultato: le quasi 6mila preferenze raccolte cinque anni fa dalla quasi ex presidentessa non sono andati al candidato-presidente del centrodestra e a questo neanche al partito cui la Lombardo ha dichiarato fedeltà. Il motivo?

Il voto a Forza Italia sarebbe stato assegnato automaticamente anche al nemico Cappellacci e questo non doveva avvenire. Non solo, secondo alcune indiscrezioni proprio nel Sulcis ci sarebbe stata la percentuale più alta di voto disgiunto ai danni di Cappellacci, con alcuni alleati (l’Udc?) che avrebbero disperso parte del suo consenso sui gli altri cinque leader in corsa. Forza Italia è andata malissimo anche nel Sulcis (10mila voti in meno), a Cagliari, che con -49mila è stata fatale per il governatore uscente, e a Sassari (-quasi meno 22mila). L’unico collegio dove ha tenuto è stato Nuoro, ma qui è tutto merito del capogruppo uscente Pietro Pittalis, con oltre 7mila preferenze. Disastroso anche il risultato in Gallura, con -14mila voti. Rispetto alle politiche, le batoste più severe sono arrivate ancora dal Medio Campidano (-52 per cento) e dalla Gallura (-44,3 per cento) Sinistra. Il capitolo è diviso in due: Sel, Rifondazione-Comunisti italiani da una parte, tutti gli altri otto alleati del Pd in una seconda tabella. La sinistra storica in cinque anni ha perso 6.564 e ben 14mila sulle politiche di dodici mesi fa. Più contenuta la fuga dagli altri partiti, considerato tra l’altro che c’erano alcune formazioni esordienti: -9mila voti nel confronto 2009-2014, -1520 rispetto al 2013. Centro. Il calo è stato anche in questo caso netto: l’Udc, che pure ha confermato la terza piazza assoluta, ha perso 25mila voti sul 2009 e 39mila rispetto alle politiche. Gli altri partiti del Centro (Riformatori, Uds, Psd’Az e FdI) sono andati decisamente meglio: sulle regionali hanno aumentato i consensi (+38mila) e il balzo in avanti c’è stato anche nel raffronto è con le politiche: +76mila. Non allineati. Anche l’Istituto Cattaneo ha confermato quanto è stato chiaro sin dall’inizio dello spoglio: i grillini orfani del Movimento non hanno traslocato in massa sulla coalizione capeggiata da Michela Murgia. L’appello era stato lanciato, ma è caduto nel vuoto. (ua)