Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

A metà gennaio la presentazione delle liste

Fonte: L'Unione Sarda
24 dicembre 2008

Cosa accadrà. L'ala del Pd anti-Soru si incontrerà sabato a Santa Cristina per decidere la strategia



Per tutto il giorno di Natale, Renato Soru sarà ancora presidente della Regione sarda: le sue dimissioni diventano effettive alla mezzanotte di domani. Da quel momento, si può parlare di scioglimento del Consiglio. Ma ormai queste sono curiosità burocratiche, la legislatura è finita: dal 26 dicembre sarà il vicepresidente Carlo Mannoni a gestire l'ordinaria amministrazione, e a fissare la data del voto anticipato. Lo stesso Soru, però, ha parlato del 15-16 febbraio come ipotesi probabile.
LE LISTE Tutto il sistema politico subisce ora un'accelerazione notevole, anche perché le liste dovranno essere pronte per metà gennaio. Il centrodestra deve ancora indicare il candidato presidente: dall'altra parte ovviamente c'è Soru, per le primarie non c'è più tempo. Ma il problema, per il centrosinistra, adesso è capire chi starà col governatore uscente.
«Cercherò di ricompattare la coalizione attorno a un programma e a un'idea di Sardegna che non vuol subire, che vuole prendersi nuovi diritti e nuove responsabilità», ha detto Soru pochi minuti dopo la fine del dibattito in Consiglio. Ma la fine traumatica della legislatura rischia di lasciare il segno. All'annuncio della conferma delle dimissioni, tra i non soriani della maggioranza (specie del Pd) l'aria era assai cupa.
Perché, pur avendo loro detto sì a tutte le condizioni per il ritiro delle dimissioni, il presidente è andato avanti: non avrebbe sentito da loro messaggi sufficientemente chiari. Una conclusione preparata, nel dibattito, dagli interventi dei soriani del Pd: Chicco Porcu , che ha parlato di «rinnovamento», e il capogruppo Antonio Biancu , autore di un bilancio estremamente positivo dell'esperienza di Giunta.
ASSEMBLEA Insomma, tra i democratici l'aria resta molto tesa, e si attendono le mosse dei cosiddetti dissidenti. Alcuni leader dell'area che fa capo ad Antonello Cabras si vedranno già stamattina a Cagliari, per una prima analisi. Ma le decisioni si prenderanno nell'assemblea di sabato 27 a Santa Cristina. Una scissione, con candidato e liste contrapposte a Soru, non è forse probabile, ma neppure impossibile. E da quello che farà il Pd potrebbero dipendere le scelte di Sinistra democratica, socialisti, Italia dei valori.
Questa eventuale aggregazione potrebbe anche guardare al Psd'Az: ieri, in aula, si è colto qualche segno di dialogo, specie nell'intervento di Paolo Maninchedda . In un'aula molto attenta alle sue parole, il consigliere ex Progetto Sardegna ha attaccato ancora Soru su questione morale e conflitto di interessi («calàti in Sardegna, questi due temi porterebbero a una grande operazione verità: perché il Pd non lo fa?»).
È presto per dire che possa nascere qualcosa di più tra i sardisti e la parte ostile a Soru del Pd e della sinistra. Ma certo, anche se non dovesse rompere col governatore, la minoranza del Partito democratico avrà difficoltà a sostenerlo con lo stesso vigore del 2004. I contrasti interni possono prevalere anche sulle cose fatte di comune accordo in questi anni: del resto, come ha notato il consigliere di An Mario Diana nell'intervento più frizzante del dibattito, «se avete ottenuto tutti questi risultati straordinari, com'è che il presidente si sta dimettendo?». Diana, in effetti, se l'è presa più coi consiglieri del centrosinistra che con Soru, verso il quale ha mostrato rispetto riuscendo anche a strappargli una risata: «Voi siete una massa di dilettanti - ha detto - e lui si mostra molto più abile di voi con le dimissioni. E ora si leva dalla politica, spero...»
CAMPAGNA ELETTORALE Speranza vana, si direbbe: «Subito dopo Natale - ha preannunciato Soru - sarò in giro per i la Sardegna a raccontare cosa abbiamo fatto in questi anni e in cosa il nostro progetto di governo sia diverso da quello del centrodestra. I sardi sceglieranno». Quanto alle critiche sul conflitto di interessi, il governatore non sembra dar loro peso e anzi sta preparando un altro negozio fiduciario, dopo quelli con cui ha affidato al professor Gabriele Racugno le azioni di Tiscali e dell'Unità: stavolta si tratta di Funtanazza, che girerà a un'altra persona di fiducia perché la venda al miglior offerente. (g. m.)

24/12/2008