Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Salviamo il commercio»

Fonte: L'Unione Sarda
6 febbraio 2014

 

Porrà, capogruppo Riformatori: politica senza slancio - Dai tempi lunghi dei piani della Giunta alle primarie nel centrodestra

 


Se fosse sindaco o assessore non avrebbe tentennamenti: «Punterei sul commercio. Perde pezzi giorno dopo giorno e nessuno sembra preoccuparsi». Roberto Porrà, capogruppo dei Riformatori Sardi, dal suo banco di confine tra la parte destra e sinistra dell'Aula di palazzo Bacaredda ascolta, osserva, interviene. «Non mi piace per niente».
Cosa?
«Quel che succede nei banchi della Giunta e della maggioranza».
Normale, visto da destra.
«So riconoscere una politica efficace, quella proposta non ha slancio».
Si è dato una spiegazione?
«C'è uno scollamento tra chi amministra e chi sostiene l'azione di governo».
Incomunicabilità?
«Non vedo il risultato di un'azione comune».
I capigruppo garantiscono che non è così: esecutivo e coalizione condividono gli stessi intenti.
«Ma non sembrano in contatto con sindaco e assessori. Massimo Zedda ha scelto la sua squadra e con questa decide cosa fare».
Forse amministrare è impegno complicato.
«Abbiamo una Giunta di tecnici e gli assessori rendono conto del proprio operato al sindaco. Se non stanno ai patti vengono invitati a lasciare».
Tanto risentimento perché costretti all'opposizione dopo vent'anni di potere del centrodestra?
«Io sono entrato in Consiglio nel 2011, non sono un reduce delle vecchie maggioranze».
Pur non avendoli praticati ne conosce i riti.
«Mio padre, prima iscritto al Pci e poi esponente della Dc, è stato a lungo assessore all'Annona e al Traffico. So cosa vuol dire amministrare ma noto un'eccessiva lentezza nel passaggio dagli annunci alla pratica».
Adotterebbe un metodo diverso di lavoro?
«Cercherei di essere più pratico».
Un esempio.
«Constatato che i tempi della politica sono cambiati rispetto al passato, mi concentrerei su obiettivi chiari. Il commercio, per esempio. Le piccole attività stanno scomparendo».
La Giunta che cosa dovrebbe fare?
«Vivacizzare le vie del commercio».
Immetterà 340 milioni di euro con il Piano triennale delle opere pubbliche.
«Troppo bello per crederci. Si tratta di opere difficilmente cantierabili nel brevissimo periodo. La maggior parte non vedrà la luce entro la legislatura».
Il centrodestra non sembra brillare sul piano dei suggerimenti. Per il centrosinistra ha lasciato solo macerie.
«In Aula votiamo le proposte che ci sembrano utili per la città. Ma noto che le opere giunte a conclusione sono state ideate dalle vecchie amministrazioni. Il parco della musica, per esempio o il lungomare di Sant'Elia».
Dopo la sconfitta il centrodestra si sta riorganizzando?
«Si dovrà ripartire da chi, all'opposizione in Consiglio, sta lavorando».
Indicherete un nuovo uomo-guida?
«Lo troveremo».
Come?
«Propongo le primarie. La speranza è trovare l'unità su un nome accettato da tutti. Il centrodestra ha perso le elezioni quando si è presentato diviso».
Pietro Picciau

Diviso tra Sfirs e palazzo Bacaredda

 

 

Roberto Porrà, 62 anni, cagliaritano, avvocato civilista. Dal 2001 al 2004 è stato vicepresidente della Sfirs e, della stessa società finanziaria della Regione, dal 2009 al 2013 è stato componente del consiglio di amministrazione. È presidente di Bic Sardegna, agenzia di sviluppo regionale nata nel 1989 per dare impulso alla creazione di nuove imprese. Esordisce in politica nel 2009 quando si presenta con i Riformatori alle consultazioni regionali: è il quinto più votato ma non viene eletto. Il 21 giugno 2011 diventa consigliere comunale (terzo più votato con 525 preferenze). Da alcune settimane è capogruppo dei Riformatori Sardi ed è componente delle commissioni Cultura, Lavori pubblici e Bilancio e Patrimonio. È appassionato di sport e di letture scientifiche a contenuto giuridico. Tra i suoi autori preferiti, due avvocati cagliaritani: Andrea Delogu e Antonello Angioni. Di Angioni ha letto ultimamente i saggi sugli antichi palazzi nobiliari di Castello e sul quartiere Marina.