Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Caro Tornatore, “Una pura formalità” è davvero un pezzo di grande prosa»

Fonte: L'Unione Sarda
31 gennaio 2014

 

Teatro /2

 

P erché portare un film a teatro? Racconta l'attore Glauco Mauri: «Quando “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore uscì nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei suoi film più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un piccolo capolavoro, interpreti Gérard Depardieu, Roman Polansky e un giovanissimo Sergio Rubini». Così, spiega, «l'intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita, mi hanno spinto a una libera versione teatrale. Già il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. E come negli “incontri” fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate».
Ecco perché “Una pura formalità” è diventato uno spettacolo teatrale. La regia è di Glauco Mauri, che lo porta in scena, per la stagione del CeDac, con Roberto Sturno, Giuseppe Nitti, Amedeo D'Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso, Marco Fiore. Appuntamento a Cagliari, Teatro Massimo, dal 5 al 9 febbraio, e poi a Sassari il 10 e l'11 febbraio.
Per chi, prima di andare a teatro, volesse rivedere il film di Tornatore, il Cinema Odissea di viale Trieste 84 a Cagliari lo ripropone, all'interno della rassegna “Schermi e Sipari”, lunedì 3 gennaio alle 17 e domenica 9 gennaio alle 11.