Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

In sei anni grandi spettacoli e debiti sempre in crescita

Fonte: La Nuova Sardegna
28 gennaio 2014

IL BILANCIO DELLA PRIMA GESTIONE




CAGLIARI Sei anni controversi quelli trascorsi da Mauro Meli al Lirico di Cagliari. Da una parte un’offerta artistica di livello straordinario. Dall’altra una china finanziaria complicata, fra spese ingenti ed espliciti richiami alla moderazione arrivati dal ministero dei Beni Culturali oltre che da una parte minoritaria del sindacato interno al teatro. In frequenti dichiarazioni pubbliche Meli ha sempre negato di aver lasciato la Fondazione lirica di Cagliari in una situazione finanziaria molto difficile. Ma secondo la sintesi dell’andamento gestionale elaborata dalla sovrintendenza Pietrantonio nel 2006, a febbraio 2004 - come dire all’uscita di Meli - il debito patrimoniale della Fondazione ammontava a 25 milioni e 427 mila euro, conseguenza anche di cinque esercizi finanziari chiusi in perdita. Nel 1999 il consuntivo era stato di 522 mila euro, negli anni successivi è andato sempre in crescendo. A leggere la relazione dunque la gestione Meli partì con un debito di 4 milioni: a fine gestione era sestuplicato. Lasciata Cagliari fra polemiche e qualche rimpianto, Meli ha vissuto una breve esperienza come direttore artistico della Scala: a Milano non furono i risultati finanziari a bocciarlo ma l’intero personale artistico, gli 800 orchestrali che votarono compatti perché se ne andasse. Non riuscì a salvarlo neppure l’intervento del grande direttore Riccardo Muti, suo estimatore dichiarato, costretto a dimettersi con lui. Il passaggio successivo è al Regio di Parma, dove Meli ha dovuto abbandonare a fine contratto lasciando - così ha sostienuto pubblicamente il sindaco Federico Pizzarotti - un debito di 9 milioni di euro. L’altra faccia dell’attività del neo sovrintendente del Lirico è stata, a Cagliari, la capacità organizzativa e di comunicazione: i concerti diretti da Carlos Kleiber, Lorin Maazel, George Pretre e molti altri grandi della musica sono ancora ricordati come vette di qualità raggiunte dalla Fondazione sarda. Pagate però a un prezzo che ha costretto i successori di Mauro Meli a drastiche diete finanziarie e a conseguenti dolorosi tagli al cartellone musicale. Ora si ricomincia in una situazione diversa ma le incognite restano tutte, anche perché la Regione e il Comune hanno stretto i cordoni della borsa.