Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La festa di Sant'Efis patrimonio dell'Unesco

Fonte: L'Unione Sarda
27 gennaio 2014

Accordo tra comuni costieri e Curia
per ottenere
il riconoscimento
delle Nazioni unite
 

 

 

La più grande festa della Sardegna, Sant'Efisio, si candida per ottenere il riconoscimento dell'Unesco come patrimonio immateriale dell'umanità. I Comuni di Cagliari, Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula si sono incontrati di nuovo l'altro pomeriggio per esaminare la documentazione e produrne evidentemente della nuova che dovrà essere presentata all'Organizzazione delle Nazioni Unite. Un progetto che le amministrazioni coinvolte, ha ribadito l'assessore al Turismo, Barbara Argiolas, «stanno svolgendo insieme alla Curia per riuscire a inserire nella lista Unesco la festa e lo scioglimento del voto che rappresenta un unicum nel rapporto fra municipalità e Curia». La fase attuale è ancora quella della raccolta di dati storici, di quelle conoscenze rimaste nell'ombra, memoria spesso verbale, che hanno accompagnato nei secoli la devozione dei cagliaritani per il santo guerriero che venne decapitato a Nora. È proprio il litorale pulese, dove venne eretta la chiesetta dedicata al martire, che si conclude la lunga processione dei fedeli. La marcia della vera devozione che fa tappa a Capoterra (la cittadina devota a Sant'Efisio), poi a Sarroch e a Villa San Pietro per raggiungere infine Pula. Proprio l'amministrazione pulese sta coinvolgendo le associazioni (in testa la Confraternita e il gruppo folk), depositari degli aspetti più identitari della festa di Sant'Efisio, di quella parte della festa che raccoglie il momento più religioso e popolare a cui tantissimi cagliaritani non vogliono rinunciare dopo la sagra del Primo Maggio. (a.pi.)