Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Contrari anche i B&B

Fonte: L'Unione Sarda
24 gennaio 2014

 

Gli hotel: dagli affittacamere concorrenza sleale - Enrico Marras: «Paghiamo le tasse, i furbi ci sono in ogni categoria»

 

C'è solo una cosa che fa inviperire gli albergatori più dell'imposta di soggiorno: i bed and breakfast. Circa 140, a Cagliari, quelli in cui ieri era possibile effettuare una prenotazione online. Troppi, secondo chi gestisce e dirige gli hotel, e troppo avvantaggiati: «Per aprirne uno - riassume Davide Collu, direttore del T Hotel - non serve partita Iva perché nascono come forma integrativa di reddito familiare, col titolare che accoglie l'ospite nella casa dove realmente abita: peccato che non ci siano controlli. Molti applicano tariffe a volte assai vicine a quelle degli alberghi che però devono pagare l'Iva, hanno personale inquadrato secondo i contratti nazionali, devono sottostare a ferree regole igienico/sanitarie (Haccp) e sulla sicurezza».
Enrico Marras, presidente dell'associazione Domus Karalitanae, che raccoglie 75 titolari di B&B a Cagliari e, da qualche tempo, nelle altre province sarde, fa spallucce: «I B&B sono quello che dovrebbero essere: luoghi in cui si offre un'ospitalità più genuina, l'ospite mi vede la mattina girare per casa in pigiama. Poi i furbi ci sono in tutte le categorie. Gli albergatori? Non viviamo la contrapposizione: molti, d'estate, indirizzano da noi dei clienti. Le tasse le paghiamo. Inclusa la Tares, e per 12 mesi anche se per due sono chiusi. L'imposta di soggiorno? Sono contrarissimo: in questo momento sarebbe folle disincentivare il turismo. O forse vogliamo fare come Verona, dove in un B&B si pagano 2 euro e 50 di tassa al giorno?» Il dibattito è aperto. (m. n.)