Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il prefetto: «Il Centro per gli stranieri chiude entro l'anno»

Fonte: L'Unione Sarda
20 gennaio 2014

- Si cerca ora una sede alternativa

 

«Entro il 2014 il Centro di prima accoglienza di Elmas sarà chiuso», annuncia il prefetto Alessio Giuffrida, che aggiunge: «Ci impegneremo per trovare un'altra struttura prima possibile». Sulla data precisa non si sbilancia, ma «ci stiamo già attivando per trovare un'altra sistemazione adeguata. Abbiamo chiesto all'Agenzia del demanio una verifica delle situazioni immobiliari». Una scelta obbligata per il centro al confine della città aperto nel giugno del 2008, considerato che l'area dove sorge la vecchia caserma adattata a Cpa tra qualche mese verrà smilitarizzata. Dopo la dismissione passerà nelle mani della Sogaer, la società che gestisce l'aerostazione.
Duecentoventotto ospiti, sedici dei quali sono donne. Chi vive nel Centro di prima accoglienza parla di «condizioni disumane», si lamenta per «il poco cibo» e le «condizioni igienico-sanitarie precarie». Alcuni di loro lo definiscono una «prigione», ma il prefetto è di tutt'altro avviso e respinge le accuse: «Sono polemiche infondate», replica categorico. «Una commissione internazionale, il 28 agosto dell'anno scorso, ha visitato la struttura che ospita gli stranieri e non ha riscontrato alcuna condizione negativa, se non piccoli problemi come la mancanza di qualche tenda. L'unico problema è strutturale», ribadisce. «L'edificio è nato per usi militari, le camerate sono molto grandi, i tetti eccessivamente alti. Ma dal punto di vista igienico-sanitario non si può dire niente».
Dall'inaugurazione avvenuta quattro anni e mezzo fa, i disordini ormai non si contano più. A dicembre del 2013 è avvenuto l'ultimo episodio che ha destato clamore in città: il 18 una quarantina di immigrati ospiti del Cpa hanno paralizzato per quattro ore l'aeroporto, bloccando i voli in partenza sulle piste e impedendo a quelli in arrivo di atterrare. Precedentemente a questo episodio c'era stata una sfilza di altre proteste: otto nel 2010, una decina fra il 2008 e il 2009. Anche il ministro per l'Integrazione Cècilie Kyenge, in occasione della sua visita in Sardegna, aveva storto il naso dopo il sopralluogo al Centro alle porte del Capoluogo («è una struttura inadeguata»), promettendo che il caso sarebbe stato discusso a livello nazionale. (sa. ma.)