Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L' Amsicora in soli 105 giorni

Fonte: L'Unione Sarda
17 gennaio 2014

 

Ristrutturazione record dopo la promozione - Nell'estate del 1964, cinquant'anni fa, le nuove tribune e il manto erboso

 

di Nando Mura
Anno del Signore 1964: esattamente mezzo secolo fa. Il 14 giugno il Cagliari, già promosso da una settimana dopo il pareggio strappato a Udine (1-1, rete di Gigi Riva), festeggia la Serie A all'Amsicora battendo la Pro Patria (squadra con la quale aveva perso lo sfortunatissimo spareggio del 1954 al Flaminio di Roma) nel giorno dell'apoteosi. Il 27 settembre dello stesso anno, il Cagliari debutta in casa in A contro la Sampdoria (pareggiando 1-1) alla terza giornata (dopo le sconfitte esterne contro la Roma e la Juventus: il Cagliari aveva chiesto di ritardare il più possibile l'esordio interno per completare i lavori nello stadio di Ponte Vittorio). Si gioca infatti ancora all'Amsicora: ma è tutto un altro stadio. Quasi irriconoscibile: nuove tribune in cemento e soprattutto il prato. Sì, il manto erboso: il Cagliari aveva giocato in Serie B in un campo in terra battuta dove - ha sempre raccontato Gigi Riva - quando cascavi per terra rischiavi di lasciarci un metro quadrato di pelle.
Fare il conto è facilissimo: mezzo secolo fa alla comunità cagliaritana erano bastati soltanto 105 giorni per trasformare uno stadio (meglio dire un campo sportivo) in terra battuta e con una sola tribuna fissa in uno stadio degno della Serie A. Dove sei anni dopo venne celebrato lo scudetto prima del trasferimento al Sant'Elia. Stadio del quale si era iniziato a parlare proprio all'indomani della storica promozione del Cagliari tra i giganti del calcio italiano: ma ci vollero, in questo caso, tempi un po' più lunghi, sei anni. La squadra rossoblù ci debuttò infatti il 12 settembre del 1970 travolgendo in Coppa Italia la Massese ma sono in tanti, praticamente tutti, a ritenere che il vero debutto (perché molto più nobile) debba essere considerata la leggendaria partita di Coppa dei Campioni del 16 settembre contro il Saint Etienne, battuto per 3-0 davanti a 63.000 spettatori. Quasi il triplo rispetto alla capienza dell'Amsicora, fissata a quota 26.000 dopo la ristrutturazione post promozione ma che erano molti di meno: ufficialmente 18.000 negli anni della Serie B. Inizialmente, però, al Sant'Elia erano previsti solo 38.000 posti a sedere: durante la fase di realizzazione vennero aggiunti un paio di anelli per aumentare la capienza. Una curiosità: il Sant'Elia venne “copiato” dal San Paolo di Napoli: in effetti gli somiglia molto. E, sempre in quegli anni, venne eretto il Palazzetto dello Sport, nella via Rockefeller, molto simile (diciamo pure identico) a quello di Roma progettato dall'architetto Pier Luigi Nervi per l'Olimpiade del 1960.
Solo per dovere di cronaca e senza malizia alcuna: sindaci di Cagliari nell'epoca che va dalla promozione allo scudetto erano stati Giuseppe Brotzu, Paolo De Magistris e Lino Lai. Presidente del Cagliari era invece Enrico Rocca, allenatore Arturo “Sandokan” Silvestri, mitico quanto il suo erede Manlio Scopigno.
I sei campionati in Serie A del Cagliari all'Amsicora sono stati irripetibili, e non solo per quell'incredibile scudetto. I rossoblù ci hanno giocato 96 partite e ne hanno vinte 55: i pareggi sono stati trenta, le sconfitte appena undici. Con un dettaglio che dà l'idea di quanto quel Cagliari fosse di una forza spaventosa: tra il 1966 e il 1970 le sconfitte a Ponte Vittorio erano state solo due. I gol? Tanti quelli realizzati: 147. Pochi quelli subiti: 58, di cui solo otto nelle ultime due stagioni, trenta partite. Pazzesco.
Il Cagliari sarebbe tornato all'Amsicora molti anni dopo: precipitato in C1 dopo alcune gestioni fallimentari, si era dovuto rifugiare a Ponte Vittorio perché il Sant'Elia si era sottoposto a un discusso lifting per il Mondiale del 1990. Anche in quell'occasione lo stadio della gloriosa società cagliaritana battezzato con il nome di un guerriero, aveva portato bene alla formazione rossoblù, che in quell'impianto aveva ritrovato la dignità di un tempo.
Il primo campo del Cagliari era stato però, dall'8 settembre del 1920, lo stallaggio Meloni nel viale Trieste. Quindi il trasferimento in via Pola, nel 1923. Il debutto all'Amsicora è datato 1952 grazie all'accordo tra due grandi presidenti, Domenico Loi del Cagliari e Manlio Cottiglia dell'Amsicora. Un'altra epoca: tutto questo non c'entra niente con quel che accade oggi. Tra Sant'Elia e dintorni, che arrivano sino a Trieste. Perché lì finisce l'Italia.