Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Per Sant'Efisio l'abbraccio di Stampace

Fonte: L'Unione Sarda
16 gennaio 2014

 

Fedeli in processione

 

«Il cammino penitenziale è un invito a non fermarci nel nostro percorso verso la pienezza di Dio, e il coraggio e il sangue dei martiri ci aiutano a percepire quanto siamo piccoli di fronte al Signore». Con queste parole ieri sera il vescovo di Cagliari monsignor Arrigo Miglio ha accolto i fedeli nella gremita chiesetta di Sant'Efisio, immediatamente dopo la processione col santo per le vie del centro e del quartiere storico. Non c'erano certo i fasti del primo maggio, né quel clima quasi turistico che caratterizza ormai da tempo la tradizionale festa: alla commemorazione del giorno - 15 gennaio 303 - in cui il giovane soldato subì la decapitazione per fedeltà al Cristianesimo, c'era spazio solo per i canti, per le preghiere a lume di candela e per gli occhi lucidi e le teste chine dei tantissimi devoti al santo.
Un serpentone di oltre 1500 persone ha sfilato in processione, qualcuno si è limitato a sostare nei punti di maggiore visibilità e qualche altro ha osservato la festa religiosa dai balconi della propria casa. «Riscoprire questa festa e valorizzare il santo è fondamentale per noi cagliaritani», ha commentato Sergio Sanna, di Villanova, in ossequioso silenzio sulle gradinate della chiesa di Sant'Anna. «Non conoscevamo affatto questa celebrazione». Quarantatré gruppi folk hanno voluto prendere parte alla processione, in rappresentanza di 35 Comuni della vecchia provincia di Cagliari. «Uno sforzo del tutto gratuito che ci lusinga e ci dà conferma di quanto la devozione al santo sia fortissima anche fuori dalla città», ha spiegato l'assessore al Turismo Barbara Argiolas. Accanto a lei, sulla soglia del Municipio, il sindaco Massimo Zedda: «Ciò che emoziona di questa festa è il clima intimo che si respira, una percezione netta della fede nei confronti del nostro martire».
A rompere per qualche istante la magia della lunga processione al buio, qualche clacson di troppo fra gli automobilisti spazientiti. «L'anno prossimo miglioreremo l'organizzazione della chiusura al traffico: non ci aspettavamo di trovare così tanta gente», si sono scusati gli agenti della Polizia municipale. Sant'Efisio resterà nella sua chiesetta fino alla Settimana Santa, quando col pennacchio nero in segno di lutto sarà portato dall'Arciconfraternita a fare il giro delle sette chiese. La prossima uscita sarà il lunedì di Pasquetta, quando si raggiungerà a piedi la Cattedrale per ringraziare il santo di aver scongiurato l'assalto dei francesi, nel 1793. Infine il primo maggio, l'appuntamento più atteso.
Michela Seu