Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Zanda, nuova sfida off limits in Oman

Fonte: La Nuova Sardegna
15 gennaio 2014

L’ironman cagliaritano si cimenterà nella terribile competizione del Sud-Est della penisola arabica: 300 km in tre giorni




CAGLIARI Cuore, determinazione e più di un pizzico di “insana” follia. Roberto Zanda è pronto alla nuova epica impresa al limite della sopravvivenza.Il 56enne ironman cagliaritano parteciperà, dal 27 gennaio, a una nuova sfida nel Sultanato dell’Oman, nella porzione sud-orientale della penisola arabica. Trecento chilometri in autosufficienza da divorare al massimo in tre giorni e in compagnia di altri centodieci partenti. Appena una decina gli atleti italiani e il “Massiccione” (così è da sempre chiamato dai supporter) sarà ancora una volta l’unico baluardo di una Sardegna che continua a esportare personaggi di estremo coraggio. «Mi alleno per questo evento da sei mesi – ha spiegato ieri in conferenza stampa - ho fatto tutta l’estate correndo ogni giorno circa 80 km. Sono pronto per questa nuova sfida». L’ultima risale al 2012 in Giordania, ma i fantasmi del 2008 in Egitto, quando Zanda fu vittima di una peritonite che lo costrinse a due mesi in ospedale portandolo a pesare appena 45 kg, torneranno vivissimi nelle fredde notti asiatiche. «Dovrò correre, camminare e fermarmi solo per mangiare – spiega - la muscolatura deve avere la possibilità di scaricare le tensioni ma non deve mai essere portata a irrigidirsi. Ecco perché, anche di notte, non sosterò mai nelle tende, come fanno altri: il rischio di rilassare troppo il corpo è una delle cause di abbandono». Parola, quest’ultima, sconosciuta al triatleta cagliaritano, che nell’albo d’oro porta con sé anche un 3° posto (1° tra gli italiani) nella Boavista Ultramarathon di Capo Verde e un nono assoluto (1° nella sua categoria) due anni fa in Giordania. «Fisicamente mi sento a posto, mentalmente invece devo aver la sindrome di Peter Pan, non mi sento ancora cresciuto» ironizza l’atleta della Survival Triathlon. La gara del 27 gennaio sarà più breve delle precedenti: soli, si fa per dire, 300 km contro i 600 più consueti a Zanda. «Non cambia tanto perché dovrò andare più veloce – continua l’ironman, che avrà al seguito soltanto uno zainetto di 10 kg, con all’interno piumino d’oca, integratori, 4 litri d’acqua, medicinali e una pompa succhia-veleno che speriamo non debba mai servire – l’organizzazione mi rifornirà d’acqua ogni 25 km, mentre per sole tre volte riceverò un pentolino d’acqua acqua calda per realizzare, coi miei liofilizzati, un pastone energetico». L’impresa avrà una ricaduta anche dal punto di vista mediatico. La Rai è interessata a uno speciale, con Zanda parte in Oman anche il cameraman Vincenzo Rodi mentre l’agenzia Sardegna Promozione affiancherà l’atleta in un’avventura che servirà a far conoscere meglio la nostra isola. «Nelle mie imprese ho notato che in tanti non sapevano neppure dell’esistenza della nostra terra – conclude Zanda – così ho inventato degli adesivi e li ho regalati». Il logo? L’isola che sbuca dal pianeta Europa. L’isola, che dopo l’impresa di Roberto, sarà un po’ meno anonima. Mauro Farris