Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abbagnato, eleganza e carattere

Fonte: L'Unione Sarda
13 gennaio 2014

 

«Il nostro mondo? C'è competizione ma senza cattiveria» - Intervista alla grande danzatrice protagonista questa sera del Gala internazionale al Lirico

 

Che la festa abbia inizio! E la festa, per chi ama l'arte di Tersicore, oggi e domani, a Cagliari e Sassari, è rappresentata dal Gala internazionale di danza a cui prendono parte Eleonora Abbagnato e alcuni dei solisti più importanti dell'Opéra di Parigi, dell'Opera di Vienna e del Royal Ballet. Allestito da Daniele Cipriani, l'evento inaugura la stagione del Circuito Regionale Danza Sardegna, curato come sempre dall'Associazione Enti locali per lo Spettacolo. Il primo appuntamento è per stasera alle 21 al Teatro Lirico del capoluogo, dove il pubblico potrà ammirare e applaudire danzatori straordinari, ma soprattutto lei, la sublime Eleonora, 34 enne siciliana dallo sguardo sensuale e dal carattere da marine, nominata lo scorso anno sul campo, étoile dell'Opéra di Parigi, al termine della Carmen di Roland Petit che, ancora piccolina, la scelse per il ruolo di “Aurora bambina”, in una rilettura de “La bella addormentata”.
Proprio in omaggio al grande ballerino e coreografo, scomparso nel 2001 a 87 anni, l'Abbagnato proporrà un quadro dalla “Carmen”, danzato con Nicolas Le Riche su musiche di Mozart. Una coreografia che presenterà solo nella tappa di Sassari, al Nuovo Teatro Comunale: «Mi piaceva differenziare i due spettacoli», precisa la star della danza classica.
Stasera sarà sul palco del Lirico di Cagliari, calcato in passato da grandi nomi come Guillem, Zakharova, Bolle, Galeazzi, e dove Carlos Kleiber diresse l'ultimo concerto della sua vita: che effetto le fa?
«Conosco bene l'importante tradizione di questo teatro, perciò mi sento lusingata nel proseguire un percorso che ha avuto protagonisti i più bei nomi della danza e non solo».
Oltre a lei, l'Opéra conta altre diciotto étoile: com'è il rapporto con le altre stelle del corpo di ballo? Ci sono veleni e gelosie come al Bolshoi? Il vostro è un mondo sofisticato quanto spietato.
«C'è un clima di sana competizione, molto stimolante, ma senza cattiverie».
Per alcuni grandi interpreti la danza è l'essenza del piacere, per altri, invece, una sublime tortura: per lei?
«Qualunque attività artistica ha due aspetti, come il titolo di un vecchio film sulla vita di Michelangelo: “Il tormento e l'estasi”.
Nel caso dell'ucraino Sergei Polunin, étoile del Royal Ballet che a 21 anni aveva il mondo ai suoi piedi, deve essersi allora trattato di tormento, visto che, due anni fa, di punto bianco ha mollato tutto: “È uno stress senza senso”.
«Non conosco i particolari della vicenda. Sicuramente, chi intraprende questa professione deve essere ben preparato anche sul piano psicologico, in modo da affrontare continue difficoltà».
I grandi teatri non tardano a punire chi parla del problema dell'anoressia e della bulimia nel mondo della danza, come nel caso di Francesca Garritano, mandata via dalla Scala per certe sue dichiarazioni. O chi tiene comportamenti giudicati sopra le righe per una ballerina, come Karina Sarkissova, licenziata dall'Opera di Vienna per una foto dove appariva a seno nudo.
«Si è molto discusso dell'anoressia e della bulimia nel mondo della danza. Posso solo dire che, per fare questo mestiere, devi alimentarti correttamente, altrimenti non reggi la fatica dovuta a tante ore di allenamento. Personalmente, non conosco ballerine che abbiano questo problema. Riguardo al secondo caso, forse la decisione dell'Opera di Vienna è stata troppo severa, ma è anche vero che chi lavora per un teatro importante deve conoscere i limiti oltre i quali è meglio non spingersi».
Si sente diva anche quando non è sul palco? Oppure è d'accordo con la Zakharova quando dice che “fuori dal teatro siamo tutti figli dello stesso Dio, dall'étoile a chi spazza la strada”?
«Quanto dice Svetlana è molto “russo”, penso a Tolstoj. Rappresenta un salutare bagno di realismo, utile a tutti quelli che tendono a dimenticare la loro umanità».
Quale personaggio, tra quelli interpretati, ha amato maggiormente, e quale è stato il più impegnativo?
«Uno dei più cari è la Dame aux camélias, mentre quello più difficile è Carmen».
Carlo Argiolas