Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico: chiusa l’inchiesta su Zedda

Fonte: La Nuova Sardegna
9 gennaio 2014

 
Teatro e nomine, il sindaco di Cagliari deve rispondere di due abusi d’ufficio




CAGLIARI Massimo Zedda ha imposto al consiglio di amministrazione del teatro lirico la nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente malgrado alcuni consiglieri gli avessero segnalato l’inadeguatezza al ruolo e nonostante il suo nome non comparisse nella lista dei 44 candidati che avevano partecipato alla manifestazione pubblica di interesse bandita su proposta dello stesso sindaco. Sempre Zedda ha bloccato per un anno e mezzo, senza una ragione legittima, l’insediamento di Giorgio Baggiani nel consiglio di amministrazione come rappresentante del Comune, per poi sostituirlo con un fotografo di Quartu, il cugino di un altro componente del Cda, rivendicando un «rapporto fiduciario» considerato dalla Procura del tutto arbitrario. Per il pm Giangiacomo Pilia si tratta di due abusi d’ufficio aggravati, accuse che ieri sono state formalizzate con la notifica al sindaco e al difensore Giuseppe Macciotta dell’atto di chiusa indagine. Come ampiamente annunciato, nel cammino dell’inchiesta è sparita l’accusa di falso in atto pubblico legata all’elaborazione dei verbali di due sedute dell’organo amministrativo. Ma la doppia contestazione rimasta in piedi sembra voler confermare l’impianto accusatorio proposto dalla Procura sulla base degli esposti presentati dai sindacati del Lirico: ignorata la selezione pubblica, Zedda ha «promosso» l’ex addetta alla biglietteria del teatro al rango di sovrintendente, un fatto senza precedenti nella storia dei teatri lirici italiani, in barba ai criteri stabiliti dallo statuto e dalle norme nazionali. L’ha fatto - ha spiegato - perchè ne aveva intuito le qualità professionali dopo che il vicesegretario di Sel Claudio Fava gliel’aveva presentata nel 2009. Una convinzione così radicata da indurre Zedda ad affrontare la dura opposizione dei consiglieri Gualtiero Cualbu, Felicetto Contu e Oscar Serci, quella dei sindacati e dell’intero personale artistico e amministrativo del teatro. Quella nomina, formalizzata alla fine del 2012 dopo una battaglia interna al Cda culminata nell’abbandono di Serci e Contu, è stata successivamente dichiarata illegittima dal Tar per le ragioni esposte dai sindacati e riprese con due ricorsi in via amministrativa dai candidati esclusi Mauro Meli e Angela Spocci. Così che alla fine, uscita dal teatro la Crivellenti, a Zedda sono rimaste soltanto le conseguenze giudiziarie. Nel corso dell’inchiesta i testimoni sentiti dal pm Pilia hanno riferito sulle origini politiche della Crivellenti, che nel 2009-2010 era stata raccomandata all’allora sovrintendente Maurizio Pietrantonio dal sottosegretario Gianni Letta. In una nota Zedda ha annunciato che «proseguirà con serenità il confronto con la Procura, con la certezza di poter chiarire anche questi ultimi aspetti tecnici sulla vicenda. Prendo atto con soddisfazione, dal punto di vista umano, etico e politico, di come sulla vicenda della Fondazione sia stato fugato ogni dubbio su qualsivoglia influenza esterna che mi avrebbe portato a indicare la signora Marcella Crivellenti come sovrintendente». (m.l)