Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Elia, è una guerra di nervi

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2014

Il Cagliari Calcio scrive al Comune: «La pazienza sta per finire» - Non ci sono tempi certi per l'ampliamento. Capienza ferma a meno di 5000 spettatori

 

L'apertura ai 16mila spettatori resta un miraggio. Con la Juventus, salvo improbabili miracoli, allo stadio potranno entrare soltanto 4.800 persone.

Promesse, promesse, promesse. È da novembre che il Comune garantisce di aver pronto il progetto necessario per aumentare la capienza del Sant'Elia a 12mila posti, ma per ora il Cagliari e i tifosi aspettano ancora. Neanche le feste di Natale, in cui non sono mancati gli incontri tra i funzionari del Servizio Lavori pubblici e i rappresentanti della società, hanno portato buone notizie: nello stadio, salvo improbabili miracoli, contro la Juventus potranno entrare poco meno di 4.800 persone.
LA MAIL DEL CAGLIARI Nel frattempo da viale La Playa arrivano segnali importanti: sabato nella casella di posta elettronica del direttore generale Maria Cristina Mancini e dei due dirigenti Mario Mossa e Gianbattista Marotto è arrivata una lettera in cui si chiede di poter terminare i lavori. I lavori nei distinti sono finiti da tempo. E il Cagliari aspetta di ricevere l'autorizzazione per la realizzazione della Curva Sud. Nella comunicazione si fa riferimento alla convenzione (che non a caso prevede la concessione di uno stadio a 16mila posti) e si precisa: «a tutt'oggi siamo in attesa del vostro via libera al completamento delle strutture, come previsto in progetto».
L'OSTACOLO Per capire meglio è necessario fare un passo indietro. Perché ufficialmente in viale La Playa non sarebbe mai stata notificata una richiesta di stop al cantiere. Dal Comune è semmai arrivato il suggerimento di sospendere le attività della Curva Sud fino alla presentazione di un progetto intermedio, quello da 12mila spettatori, visto che le carte definitive (per i 16mila posti) hanno bisogno di alcuni ritocchi e dunque di più tempo prima del deposito in prefettura. In particolare devono essere ridisegnate - è noto almeno da ottobre - le vie di fuga della Curva Sud, dove non sono mai state installate le reti di protezione che servono in caso di un'eventuale (ma probabile, date le condizioni dello stadio) caduta di calcinacci. Ecco perché il Municipio vorrebbe prima presentare uno "stralcio" per autorizzare l'apertura dei Distinti e poi lavorare al terzo progetto (il primo è quello dei 5mila posti) definitivo. Ipotesi che non convince fino in fondo il Cagliari: i tempi si allungherebbero ulteriormente e si rischierebbe di arrivare alla fine del campionato senza la capienza di 16mila spettatori.
PALLA AL COMUNE La lettera inviata dalla dirigenza rossoblù mira a accelerare i tempi: «Com'è noto, sin dal mese di ottobre, l'unica parte di nostra competenza e non ancora completata sono le sedute previste per il lato sud dell'impianto. Ciò per venire incontro a vostre richieste e solo a scopo collaborativo, nell'attesa della soluzione di aspetti tecnici di vostra competenza». Il Cagliari nel frattempo ha rescisso il contratto con la Clarin Italia e ha già raggiunto accordi con un'altra impresa: «Essendo impegnati con maestranze che sollecitano di poter ultimare i lavori, vi chiediamo se tali motivi, da voi dichiarati ostativi, siano venuti meno di modo che possiamo completare quanto prima l'opera. Attendiamo vostre indicazioni al riguardo, non senza sottolineare che il perdurare di tale ritardo è causa di eccessivi oneri per la nostra azienda». Tradotto: la pazienza sta per finire. Anche perché la convenzione firmata ad agosto dai vertici del Cagliari prevede un canone basato su un impianto da 16mila posti. E se si dovesse arrivare fino alla fine del campionato con una capienza ridotta, l'ennesimo braccio di ferro legale sarebbe dietro l'angolo.
IL NODO COMMISSIONE In mezzo a questo rimpallo di progetti si è infilata la questione della commissione provinciale di vigilanza: in Prefettura ancora si attende il parere del Consiglio di Stato sulle procedure da adottare dopo che a fine novembre la legge sulla Spendig review ha inserito il collegio guidato dagli uffici di piazza Palazzo tra gli "organismi inutili". Secondo alcuni la competenza sull'agibilità spetterebbe ora alla commissione comunale, la stessa che ha dato il via libera ai 5mila spettatori. Ma in Municipio aspettano di ricevere comunicazioni ufficiali.
TAVOLO TECNICO E nel frattempo la prefettura ha inaugurato un «tavolo tecnico» a cui partecipano gli stessi enti della commissione provinciale di vigilanza (da cui il Cagliari è escluso) e che ha la funzione di raccogliere i singoli pareri sui progetti. C'è già stata una prima riunione alla fine del 2013, ma tutto è stato rimandato a gennaio perché le carte presentate andavano integrate. La società rossoblù però, fino a ieri, non ha ancora ricevuto richieste di documenti.
Michele Ruffi