Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tares, si paga a gennaio

Fonte: L'Unione Sarda
31 dicembre 2013

 

Cagliari, prorogata la scadenza dopo l'ennesima giornata di caos
C'è tempo sino al 24 e non si dovranno versare interessi di mora -

 

L'Associazione proprietari di case: «La beffa maggiore è la totale mancanza di informazione ai cittadini, costretti a fare ore di fila agli sportelli».


CAGLIARI Per fortuna i termini per il versamento dell'ultima rata della Tares sono stati prorogati dal Comune e si potrà pagare fino al 24 gennaio senza incorrere nel rischio di mora. Perché se così non fosse accaduto, probabilmente le denunce ai carabinieri, come quelle che venerdì scorso hanno presentato decine di contribuenti cagliaritani, si sarebbero moltiplicate
FILE DALL'ALBA Ieri mattina, quando la buona notizia non si conosceva ancora, centinaia di persone hanno preso d'assalto gli sportelli dell'ufficio Tributi (che anche oggi saranno operativi con orario 9-12). Alle 6 c'era già la fila. Alle 8, un'ora prima dell'apertura, gli utenti in attesa all'esterno erano 80. «Ci siamo organizzati con bigliettini fai da te», racconta Bruno Testa, 57 anni, ascensorista, «l'attesa è stata estenuante». Alle 9 la porta dell'ufficio si è spalancata. Una gran folla si è accalcata agli sportelli. «Ci stanno facendo passare un Natale schifoso», si sfoga Testa, «se la gente viene qui in massa è perché le cartelle sono sbagliate. A me hanno chiesto 500 euro per una casa di 55 metri quadri. Ci dev'essere un errore».
In fila Bruno Demontis, 58 anni, uno che è meglio non fare arrabbiare. «Facevo il pugile», si presenta, «sono stato campione italiano, categoria pesi leggeri. La tassa sui rifiuti? Mi è arrivato un importo doppio rispetto al passato: 500 euro. Un salasso per uno come me che campa di pensione. Arrabbiato? Sì, ma non con gli impiegati. Loro non ne hanno colpa, eseguono solo ordini. La responsabilità è di chi sta in alto».
In barba al cognome, Giampiero Pilato, 60 anni, ha deciso di non lavarsene le mani. «Un'amica mi ha chiesto aiuto, sto facendo la fila per lei», rivela, «non potevo tirarmi indietro. Ha una figlia disabile, così mi ha fatto la delega. La cartella le è arrivata avantieri, già scaduta e con un importo elevato: 150 euro per una casa di 60 metri quadri. Qualcosa non quadra, voglio vederci chiaro».
CASA VENDUTA Incredibile il caso di Laura Ulzega. «Ho venduto casa», racconta, «a novembre sono venuta in questo stesso ufficio e l'ho comunicato. Tutto a posto? Macché: il 17 dicembre mi è arrivata la bolletta della Tares come se fossi ancora proprietaria. Oggi mi trovo di nuovo qui, in fila, per risolvere il problema. È una vergogna. Ho sempre pagato tutto nella mia vita. Puntualissima, mai in ritardo». Ulzega aveva tentato di chiudere la questione venerdì, ma aveva trovato l'ufficio chiuso, come decine di cagliaritani. «Uno scandalo. Mi ero messa in fila prestissimo. Insieme a me tanta altra gente. Alle 9 gli sportelli sono rimasti chiusi e si è scatenato il finimondo. Sto perdendo tantissimo tempo. Non è giusto».
RABBIA E URLA Alle 10,58 un giovane entra, si fa coraggio e preme il bottone della macchietta automatica. Poi guarda il numeretto e sbianca. Prima di lui ci sono 204 persone. «Accidenti!», esclama, «Finisce che il Capodanno lo festeggio qui». La tensione sale alle stelle. E nella ressa non mancano le urla. Diverse persone, stremate, rinunciano e vanno via stracciando con stizza il bigliettino. «Ora basta, me ne vado», sbotta un anziano, «vorrà dire che pagherò la mora, chi se ne frega».
TARES SÌ, SERVIZI NO Rabbia a Barracca Manna, dove un gruppo di residenti in rivolta contro la Tares minaccia una clamorosa azione di protesta. «Ci riuniremo sotto casa e stracceremo le nostre tessere elettorali», promette Giorgio Loi, portavoce del comitato di quartiere, «ci fanno pagare fior di quattrini ma in cambio non ci danno niente. Dove sono i servizi? Sono trent'anni che viviamo in mezzo al fango. Dalle nostre parti manca tutto. Dall'asfalto all'illuminazione pubblica. Se si rompe una condotta idrica dobbiamo improvvisarci operai e ripararla noi».
L'Apci, Associazione proprietari di casa, ha scritto al sindaco Zedda. La lettera reca la firma del coordinatore regionale, Stefano Tolu. «Alcune persone hanno scoperto che i conteggi della Tares erano errati con superfici degli immobili non corrispondenti al vero», si legge, «altre hanno visto moltiplicarsi il numero dei componenti del loro nucleo familiare. Ma la beffa maggiore è la totale mancanza di informazione ai cittadini, costretti a sobbarcarsi ore di fila agli sportelli». Sul caos Tares si registra anche un'interrogazione urgente del consigliere regionale e comunale del Pdl, Edoardo Tocco.
Paolo Loche