Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Progetto bloccato da anni, sono costretto a licenziare tutti»

Fonte: L'Unione Sarda
30 dicembre 2013

 

- La vicenda delle “ville Badas” mette in ginocchio un impresario

 

«Vicende come quella che sto vivendo - scrive Cadeddu in una lettera inviata anche al Comune - tolgono la voglia di lavorare e creare nuova occupazione».


Sei anni tra presentazioni di progetti, richieste di permessi, vincoli della Sovrintendenza, aule di Tribunali. Il risultato? Costretto a licenziare tutti i suoi dipendenti. La vicenda di Bruno Cadeddu, imprenditore del settore edilizio, ha a che fare con la crisi che non gli permette di avere la stessa mole di lavoro di prima, ma soprattutto con la burocrazia. Perché lui, assicura, quando nel 2007 acquisì due villini di via Milano, secondo alcuni realizzati con l'aiuto del famoso architetto Ubaldo Badas (e quindi di grande valore storico e artistico), non era presente nessun vincolo che impedisse di demolirli e realizzare due palazzine. Solo subito dopo è arrivato il «no» della Soprintendenza, secondo la quale l'edificio era, appunto, di particolare interesse storico e artistico. Dunque, lavori bloccati ancor prima che iniziassero.
I LICENZIAMENTI Solo che nel frattempo Cadeddu (che nelle cause che ha intentato è seguito dall'avvocato Eulo Cotza) aveva acceso un mutuo con la banca, che sta continuando a onorare. E la situazione si sta facendo insostenibile: «Sono stato messo nella condizione di fermare ogni attività costruttiva - scrive Cadeddu in una lettera inviata, tra gli altri, anche alla Soprintendenza, al Comune e all'Avvocatura di Stato - chiudere i cantieri aperti e mandare a casa tutti gli operai che lavoravano da sempre con la mia impresa». Una scelta che ha dovuto prendere a malincuore: «E questo malgrado il Consiglio di Stato mi abbia dato ragione, annullando i vincoli posti dalla Soprintendenza», prosegue Cadeddu. «A causa di questa vicenda ho contratto mutui per circa cinque milioni di euro, che determinano per la mia impresa interessi annuali per 400mila euro, a cui vanno sommati Ici e Imu. Tutto per immobili totalmente inutilizzati».
LA PROTESTA Cadeddu si chiede come sia possibile che prima che lui acquistasse il villino, questi vincoli non esistessero: «E poi perché, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, gli stessi beni sono stati sottoposti a nuovi vincoli, dopo che un giudice aveva annullato quelli precedenti?». Il tutto senza contare che a fianco alla proprietà di Cadeddu, dove dovrebbero sorgere le palazzine, altri imprenditori sono riusciti a portare a termine i propri progetti.
LA CRISI Una vicenda che va a sommarsi con la crisi che sta attanagliando il settore edilizio. Cadeddu, infatti, sta portando a compimento un'altra operazione in città, dopo di che l'unico progetto che potrebbe dare un po' di respiro alla sua impresa è proprio quello di via Milano. Altro lavoro, in questo momento, non c'è. «Non occorre molta fantasia per comprendere quale stato d'animo suscitino queste circostanze in me e nei miei ex dipendenti», conclude Cadeddu. «Vicende come queste tolgono la voglia di lavorare e creare nuova occupazione».
Piercarlo Cicero