Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Premiati i nati sotto le bombe

Fonte: L'Unione Sarda
30 dicembre 2013

 

Comune

 

Una nicchia all'interno della grotta di San Giorgio fece da sala parto alla mamma di Giorgetta Sanna, il 31 marzo del '43, mentre in superficie le bombe e gli spezzonamenti dilaniavano monumenti, abitazioni, scuole e vite umane. Giancarlo Cocco vide la luce insieme a sua sorella Maria Grazia all'ospedale Civile: era il 28 febbraio: furono avvolti intorno a un camice e lasciati in Ostetricia in attesa che il fuoco, appena fuori dalle mura, cessasse e concedesse ai genitori di emigrare verso Gesturi. Sono almeno 14 i residenti in città nati il 7, 17, 26 e 28 febbraio, il 31 marzo e il 13 maggio del '43, date che ancora oggi, nei ricordi dei più anziani, rievocano urla di dolore, rabbia e fotogrammi di neonati abbandonati lungo le strade insanguinate. Coloro i quali videro la luce nei giorni più bui del secolo scorso, hanno ricevuto una pergamena dal Comune di Cagliari «come segno di gratitudine verso chi sopravvisse e rimise in piedi la città devastata», ha commentato il presidente del Consiglio comunale Goffredo Depau, nel corso della manifestazione di chiusura del settantesimo anniversario di Cagliari bombardata.
Gli illuminati del tempo descrissero Cagliari, rasa al suolo per l'80 percento, «una città che non volle morire». Zedda rievoca quel pensiero e si auspica «che voglia ricordare». (mi.se.)