Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Non solo calcio, ecco il badminton

Fonte: L'Unione Sarda
16 dicembre 2008

Per ogni tesserato la Regione spende 2,7 euro. Tutti i numeri del Coni regionale



In Sardegna il movimento sportivo è in continua crescita: grazie alle società, ma anche ai comuni e alla scuola che si battono per trovare fondi per le attività dei giovani e delle categorie disagiate. Lo sostiene Gianfranco Fara, da dieci anni a capo del Coni sardo, dopo aver rilevato il testimone allo "storico" presidente Andrea Arrica che ha guidato il comitato olimpico dalle origini sino al 1998. Fara, dirigente di basket e ginnastica, un passato da politico nella Dc e di assessore comunale e provinciale, si ritrova a pilotare una macchina organizzativa che raggruppa 39 federazioni regionali e 128 mila tesserati. «Lo sport per tutti» è lo slogan della gestione Fara che punta a migliorare i risultati agonistici degli atleti sardi, ma che guarda con attenzione ad allargare la base dei praticanti. Dai più piccoli agli anziani. E ai disabili. «Da tre anni col Comune di Cagliari organizziamo corsi per gli ospiti della casa di riposo di viale Fra Ignazio», dice Fara: «Una quarantina di anziani, la metà del totale, frequenta le lezioni di pilates e ginnastica dolce con i nostri istruttori. Questo è solo un esempio, come il progetto per l'integrazione dei rom nella scuola di Sant'Elia».
Il Coni opera con i fondi nazionali e con il contributo di 360 mila euro della Regione: 2,7 euro per ogni tesserato. Il 30 per cento del finanziamento va indistintamente assegnato per ogni federato, il 70 per cento invece viene diviso tra le federazioni in base al numero degli affiliati, ai risultati e ad altri criteri selettivi. Quali sono le discipline più diffuse? Il calcio, ovviamente, la fa da padrone con gli sport di squadra che muovono un esercito di praticanti (basta vedere lunedì le pagine sportive de L'Unione Sarda con le classifiche di tutti i campionati). La pallavolo ha superato il basket, mentre l'atletica leggera è al quarto posto con diecimila atleti davanti al tennis (7 mila). A sorpresa al sesto posto troviamo la danza sportiva, in netta crescita nell'ultimo anno (+ 17 per cento) e oltre 5 mila tesserati. La vela in una terra di mare conosce un notevole sviluppo seppure la pratica sia concentrata solo in alcuni centri.
Tra gli sport più popolari le arti marziali (4230), la pesca, il motociclismo e le bocce. In calo, forse a causa della crisi economica e dei costi crescenti, gli sport equestri (meno 5,12) con 2700 cavalieri, che contano però più affiliati di nuoto e ciclismo. Tutti superati da una disciplina emergente e poco conosciuta - il badminton - ma di inaspettato successo. Sport nato in India e portato in Europa da ufficiali inglesi, nel 1992 diventa olimpico: si gioca con le racchette - come il tennis - ma invece della pallina si usa un volano. I tesserati sono 3620 - sottolinea il delegato provinciale di Nuoro Alfonso Pellicciotti - ma con le scuole il numero triplica. «Per ora ci sono solo una decina di società, ma il movimento sta crescendo perché è uno sport facile che può piacere a tutti» aggiunge il dirigente nuorese.
Nel Coni esordisce il bowling con 150 atleti, si consolidano le bocce (3 mila affiliati) e trovano spazio anche gli scacchi con 402 tesserati. Fanalino di coda la gloriosa scherma, la disciplina che più ha conquistato medaglie olimpiche per l'Italia e che a Cagliari e Sassari ha dato diversi campioni. (c. f.)

16/12/2008