Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sardegna, terra di sportivi

Fonte: L'Unione Sarda
16 dicembre 2008

Il rapporto Censis promosso dal Coni fotografa l'Italia come paese di sedentari. L'isola in controtendenza

Oltre 324 mila sardi praticano una disciplina

Il rapporto Censis sullo sport boccia gli italiani «troppo sedentari». Ecco i numeri della Sardegna.
di CARLO FIGARI
Gli italiani e lo sport? Un popolo di sedentari. Appassionati sportivi, ma in poltrona davanti alla Tv. L'indagine commissionata al Censis dal Coni restituisce un'immagine impietosa di un paese ricco di campioni e medaglie in ogni disciplina, ma dove metà della popolazione non pratica alcuna attività. Al contrario la Sardegna che negli ultimi anni stenta ad esprimere campioni e ad affermarsi a livello nazionale (nessun sardo ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino) è una regione emergente per numero di praticanti. Su una popolazione di appena un milione 660 mila abitanti conta 128.747 tesserati nelle 39 federazioni del Coni con un aumento di quasi il 6 per cento rispetto allo scorso anno. Ai tesserati si aggiunge il numero dei praticanti associati ai dodici enti di promozione sportiva: sono 194 mila a fare attività a titolo di puro divertimento. In totale circa 324 mila: non pochi, in una terra economicamente disastrata dove molti faticano a chiudere la giornata lavorativa.
NUMERI Nel rapporto Censis la Sardegna figura a metà nella graduatoria regione per regione con una percentuale pari al 55 per cento di chi pratica uno sport tra la popolazione attiva, poco al di sotto del valore della media italiana (59) ma ben sopra i numeri registrati nel Sud. Campania 44 per cento, Sicilia e Calabria 46. Al nord svetta isolato il Trentino con il record dell'85 per cento, seguito da Friuli 71, Veneto 70,5, Valle d'Aosta (69), Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna col 67 per cento. Tirando le somme in Italia praticano sport o svolgono un'attività fisica 33.290.000 persone: i tesserati alle federazioni sono appena 4 milioni, tutti gli altri fanno attività non agonistica. Critica l'analisi di Giuseppe De Rita, presidente del Censis: «Lo sport in Italia non è radicato nella società e soprattutto non trova collaborazione nel territorio, nella scuola e nell'università». La Sardegna, almeno in questo caso, sembra davvero un'isola felice. In coda nelle classifiche economiche, si prende la rivincita nello sport. «Non c'è paese che non abbia almeno un campo di calcio e la maggior parte dei 360 Comuni dispone anche di strutture polivalenti per basket e tennis. Possiamo contare anche su una cinquantina di piscine» afferma Gianfranco Fara, presidente del Coni regionale: «Per giunta abbiamo un ottimo rapporto col mondo della scuola». Altri tempi quando a Cagliari si faceva nuoto nelle corsie a mare nell'impianto di Su Siccu, vicino agli scarichi fognari. Oggi tra il capoluogo, Quartu e Sestu sono disponibili ben dieci piscine, con una vasca olimpionica (la nuova di Terramaini) che ospita allenamenti della nazionale. Cagliari viene considerata come una città sportivissima, la California d'Italia, dove si praticano tutte le discipline grazie a un buon numero di impianti, al clima favorevole e alla bellezza del Poetto che ogni giorno richiama appassionati di corsa, bicicletta e tanti velisti.
INDAGINE IMPIANTI Ma Cagliari non è tutta la Sardegna dove la maggior parte dei paesi minori devono far quadrare i magri bilanci per il "pane quotidiano". Per conoscere la realtà delle strutture pubbliche e private il Coni ha avviato due anni fa un'indagine in ogni comune. Tre le domande della ricerca: 1. quali sono gli impianti da mettere a norma; 2. quali quelli fatiscenti da recuperare; 3. quali le esigenze del singolo centro. «Sinora abbiamo completato il lavoro solo per l'area vasta di Cagliari, mentre i comuni ritardano a rispondere», sottolinea Fara. I ritardi politici rischiano di far perdere anche i fondi (22 milioni di euro) per la costruzione di tre palazzetti a Nuoro, Oristano e Cagliari. «Solo Oristano ha un progetto, mentre a Cagliari ancora si discute sull'area». E così ci sono discipline, come il baseball, che non hanno neppure un impianto: gli atleti emigrano nella penisola per disputare le partite dei campionati.

16/12/2008