Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ora i vincoli uguali per tutti»

Fonte: L'Unione Sarda
29 novembre 2013

La Giunta contrattacca dopo la minaccia di impugnazione alla Corte costituzionale

 

Rassu e Pittalis: leggete bene le carte. Lai (Pd): una presa in giro

La revisione del Ppr è diventata un ring. Con ambientalisti e opposizione all'attacco, il ministero che minaccia l'impugnazione alla Consulta e il centrodestra che replica con il capogruppo del Pdl Pietro Pittalis: «Non hanno letto una riga del Piano, se la suonano e se la cantano da soli». Anche Franco Mula, consigliere regionale dei Riformatori e sindaco di Orosei, inizialmente tra i più accesi contestatori del Ppr nella maggioranza, ora sembra difendere la previsione: «Siamo contro le critiche preconcette, da qualsiasi parte arrivino», dice. «Vogliamo vedere nel dettaglio quello che è stato fatto. Da una prima lettura notiamo alcuni aspetti interessanti, che non sono volumi, soprattutto sui centri storici».
IMPUGNAZIONE La conferma è arrivata ieri al convegno nazionale del Fai a Cagliari: il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact) sta valutando di impugnare alla Corte costituzionale la revisione del Piano paesaggistico della Sardegna. A ribadirlo è stata Maria Assunta Lorrai, direttrice regionale del Mibact, durante un dibattito in cui si sono levate bordate contro la programmazione paesaggistica.
IL PORTAVOCE Dura la nota di Alessandro Serra, portavoce del governatore Ugo Cappellacci, in replica a Lorrai: «Afferma che il governo stava collaborando “con ritmo intenso” con la Regione, ma dall'altro annuncia l'impugnativa davanti ai giudici costituzionali. Se un governo sta collaborando, perché dovrebbe impugnare l'atto di un procedimento non ancora concluso, dopo averne rallentato il percorso? Quando parla di fughe in avanti della Regione e nega l'inerzia del ministero, la sovrintendente dimentica che i tempi non erano rimessi al capriccio di qualcuno o al caso, ma sono stati concordati nel disciplinare tecnico, che prevedeva 210 giorni. Poiché tale termine era già abbondantemente scaduto, tutti i sardi possono valutare se quella del ministero sia qualificabile come inerzia o no». E poi: «Nel sovrapporsi delle sue molteplici versioni dei fatti, la sovrintendente dimentica che il presidente Cappellacci non parlò di “complotto”, ma di indebita ingerenza politica. Tale osservazione derivava da un'involontaria ammissione della stessa dirigente, che dichiarò a un quotidiano locale che l'ultima valutazione, su aspetti tecnici, sarebbe stata rimessa al ministro. Alla luce delle considerazioni della dottoressa Lorrai, che appaiono sintomo di un atteggiamento difficilmente compatibile con quella imparzialità che dovrebbe caratterizzare il suo ruolo, delle due l'una: al ministero i politici si occupano di questioni tecniche oppure i tecnici fanno politica. In entrambi i casi, la situazione sarebbe gravissima».
LA POSIZIONE DEL PD Di tutt'altro segno è invece l'intervento di Silvio Lai, senatore e segretario del Pd: «Le parole pronunciate dalla direttrice regionale del Mibact confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, che la Giunta Cappellacci ha preferito una insensata rottura col ministero pur di tentare una disperata chiusura elettorale del Ppr», tuona. «Mentre il Mibact chiedeva normali e indispensabili approfondimenti, la Regione velocizzava al limite del ridicolo e andava avanti unilateralmente. Tutto ciò con la consapevolezza e la certezza di prendere in giro i sardi con un Piano che verrà impugnato e che dunque non produrrà effetti. Questa forse è l'unica consolazione».
L'ASSESSORE La polemica col Fai si è accesa nel giorno in cui a Tramatza l'assessore all'Urbanistica Nicola Rassu ha partecipato al terzo incontro divulgativo del nuovo Ppr. E Rassu non poteva passar sopra «i meri preconcetti di parte» di chi «non ha approfondito la conoscenza nel dettaglio del Pps». Piano paesaggistico che «non consentirà quella cementificazione selvaggia che alcuni strumentalmente paventano. La fascia costiera continuerà a essere tutelata e saranno le regole chiare e uguali per tutti contenute nel nuovo Piano, non calate dall'alto ma provenienti dal territorio, che potranno creare nuove e reali possibilità di sviluppo».
L'AFFONDO DI PITTALIS Contro il presidente del Fai Andrea Carandini interviene ancora il capogruppo del Pdl Pittalis: «Si deve rimarcare che una delle funzioni della revisione del Piano è quella di allineare le norme paesaggistiche con le leggi vigenti. La legge regionale 8 del 2004, una delle tante norme di pianificazione paesaggistica attraverso cui la Regione esercita le sue competenze specifiche in materia, è tuttora vigente ed eserciterà i propri effetti anche in seguito all'entrata in vigore del Pps attualmente in fase di approvazione. È quindi inesatta e non può che generare confusione, l'affermazione che il Pps possa resuscitare tutte le lottizzazioni presentate prima del 2004. Inoltre», prosegue Pittalis, «ancora una volta si deve smentire l'affermazione falsa riportata del presidente del Fai che il Pps allenti le norme di tutela relative ai fiumi e corsi d'acqua. Si invita quindi il signor Carandini a dare uno sguardo, se non ha tempo anche sommario, alla cartografia del Ppr vigente del 2006 e a quella proposta nel Pps in fase di approvazione. Si accorgerà dell'assurdità delle sue affermazioni».
Lorenzo Piras