Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Arriva la mini-Imu, rivolta dei Comuni

Fonte: La Nuova Sardegna
29 novembre 2013

Dove sono state aumentate le aliquote i cittadini pagheranno a gennaio tra i 42 e i 104 euro. I sindaci contro il governo




di Vindice Lecis wROMA Altro che abolizione dell’Imu. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, parla di «beffa per i Comuni e per i cittadini» e quello di Milano, Giuliano Pisapia, bolla invece come «follia» la decisione del governo di prevedere la copertura da parte dello Stato solo della metà dell’aumento dell’aliquota Imu prima casa decisa dai Comuni nel 2013. Un pasticcio, una provocazione per molti, che poteva essere evitata. Secondo i dati della Cgia i proprietari che saranno chiamati a pagare entro la metà di gennaio dovranno versare un importo massimo oscillante tra i 71 e i 104 euro. L’ufficio studi della Uil spiega invece che questa mini Imu costerà ai cittadini «solo» 42 euro. E il caos assoluto che circonda questa decisione - non prevista - del governo è confermata dal coordinatore della Consulta dei Caf: «L’incertezza non si dirada ma aumenta», dice Valeriano Canepari. Il Consiglio dei ministri ha preso atto che decidere lo stop alla seconda rata dell’Imu non sarebbe stata indolore, anche facendo gravare la copertura sulle banche. Manca un pezzo della coperta troppo corta di un gettito che gli enti locali si volevano garantire alzando le aliquote sulla prima casa rispetto allo standard del 4 per mille. I comuni interessati sarebbero oltre 800, tra cui 11 città capoluogo, con la platea che potrebbe ampliarsi dopo il 9 dicembre, scadenza per fissare i livelli di imposizione sui bilanci di previsione. Si sovrappongono dunque questioni politiche e tecniche. Sul primo punto: perde smalto sino a scolorire la sbandierata abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa. Il secondo è denunciata dai Caf: «Siamo già a dicembre. Si parla di conguaglio entro il 16 gennaio. Una cosa complicatissima e non si fa chiarezza». E’ dunque scontro frontale tra Comuni e governo, che per ora non fornisce chiarimenti, nonostante anche il Pd parli di «colpo mortale ai Comuni». Attacca il sindaco di Napoli De Magistris: «L’ipotesi che il governo non dia ai Comuni le risorse promesse non è proprio da prendere in considerazione. Se così fosse ce le andremo a prendere». L’Imu sulla prima casa non è abolita», denuncia il sindaco di Bologna Merola, mentre per il primo cittadino di Udine, Honsell, quella del governo è un’azione «inutile, elettoralistica e improvvisata». Il presidente dell’Anci, Piero Fassino, lancia un estremo appello al governo: «Faccia rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell’Imu 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani». Quando il governo, tra aspri contrasti, decise di superare l’Imu sulla prima casa assunse due impegni, ricordati da Fassino: «I contribuenti non avrebbero più pagato l’Imu nel 2013 e ai Comuni sarebbe stato garantito identico importo». Altro che esenzione totale. Il conto, secondo la Uil, sarà mediamente a Milano di 73 euro, a Bologna di 40 euro, a Napoli di 38, a Genova di 31, ad Ancona di 21. In totale si tratta di 3,4 milioni di prime case che si aggiungono ai 44.785 immobili di lusso (A1, A8 e a9) che verseranno il saldo il 16 gennaio. Una ministangata che si aggiungerà a Tares, acconto Iuc e addizionali Irpef.