Rassegna Stampa

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Su Stangioni spacca il centrosinistra. Il Pd a Sel: sì al nuovo rione

Fonte: web Castedduonline.it
28 novembre 2013

 

 

La maggioranza divisa sul nuovo quartiere da tremila abitanti dietro Mulinu Becciu. Sel aveva proposto una permuta delle aree in cambio di edifici in centro. Andrea Scano, presidente della commissione Urbanistica, non ci sta

Autore: Federica Lai il 27/11/2013 18:59

 

Su Stangioni, il quartiere che spacca il centrosinistra di Cagliari. Da una parte Sel che propone di utilizzare l’area a ridosso della 554 per orti urbani, e in cambio dare ai proprietari immobili comunali da ristrutturare. E dall’altra il Pd che invece preme sul progetto del quartiere ecosostenibile nell’area di Su Stangioni, perché secondo gli esperti non esiste un rischio idrogeologico. “La proposta di Sel – spiega Andrea Scano, consigliere comunale del Pd e presidente della commissione Urbanistica - è teoricamente interessante ma praticamente del tutto inutile: infatti questa strada è stata già esplorata ed il sindaco ha avuto su questo tema un incontro con i proponenti. Un incontro che non ha avuto nessun esito positivo. Nonostante siano passati ormai molti mesi, il sindaco non ha mai voluto dare seguito al primo incontro con un secondo, tra l’altro doveroso, da cui trarre le conclusioni. E non ha mai relazionato in Consiglio su questo tema”. Secondo Scano “questa proposta è praticamente inattuabile, considerati i beni realmente disponibili (e non quelli idealmente ipotizzabili) che il Comune potrebbe mettere in gioco. Per quanto riguarda lo studio del rischio idrogeologico, occorre ricordare che questo è stato già fatto da tempo e la zona interessata dall'intervento non è assolutamente a rischio”. Critiche anche dall’opposizione. “Si tratta di un’illusione – dice Gianni Chessa, Udc – di una soluzione impraticabile. Folle l’idea di creare orti urbani nelle periferie, e altrettanto quella di pensare che esistano così tanti immobili comunali da accontentare tutti i proprietari dei lotti di Su Stangioni. Occorre fare uno studio dettagliato per verificare se c’è un rischio idrogeologico, e se così non fosse partire subito con i lavori per sviluppare quella zona della città, le cooperative e i proprietari hanno già aspettato troppo tempo”.