Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La musica a portata di tutti

Fonte: L'Unione Sarda
15 dicembre 2008

n dieci anni da 7 a 31 istituti con ottomila alunni e 200 docenti: dal pianoforte classico alle launeddas

Boom di scuole civiche, in coda per iscriversi

Lezioni di musica per tutti e per tutte le tasche: un fenomeno di massa tra passioni e difficoltà finanziarie.
di ANTONIO MARTIS
Tutti pazzi per la musica: in dieci anni le scuole civiche sono passate da sette a trentuno, gli iscritti hanno sfondato quota ottomila e c'è ressa per trovare un posto a lezione. Chi di piano, di chitarra, canto: i corsi più gettonati (ma ci sono anche clavicembalo e launeddas) tra le mille classi tenute da 200 docenti. Solo a Cagliari bussano in mille ma appena il 30 per cento riesce ad ottenere l'iscrizione. Tre su dieci, più o meno come negli altri centri dove la passione deve scendere a patti con gli spazi e con i soldi.
Un boom in crescendo, malgrado il mezzo passo falso coi finanziamenti: da due anni la Regione ha demandato alle Province il compito di tenere in vita queste istituzioni, nate nel 1997 grazie a una legge regionale (l'unica in Italia). Il passaggio di consegne, con relativo stanziamento di un milione e mezzo, si è rivelato un disastro: i soldi sono arrivati alla fine dell'anno e non nella misura sperata col risultato che un decina di scuole (Carbonia, Sanluri, Villacidro, Bosa, Cabras, Laconi, Oristano) ha dovuto interrompere l'attività. Impossibile andare avanti con il poco ossigeno assicurato dai Comuni e con le quote degli allievi che giocoforza devono essere popolari. «Le scuole civiche - spiega Luigi Puddu, direttore artistico di quella cagliaritana - sono nate con un compito ben preciso: diffondere la conoscenza e la pratica della musica a tutti livelli, giovani e anziani». Le rate sono alla portate di tutte le tasche, fino a un massimo di 400 euro all'anno (poco più di 35 al mese) per seguire un corso di pianoforte. Lezioni individuali con lo strumento e di gruppo solo per la teoria e il solfeggio. In pratica come avere un maestro privato senza pagare un occhio della testa, buono per tutte le esigenze: c'è chi non si accontenta di strimpellare a casa e vuole migliorarsi e chi invece tenta la scalata nel pentagramma, chiedendo una formazione professionale per preparare gli esami del Conservatorio (licenze, compimenti o diplomi). Un centinaio gli allievi preparati a fare il grande salto tra i professionisti: un exploit grazie a Nuoro (31 titoli) e Cagliari (36), titolare di un record dell'ultima ora: tre diplomati in chitarra (nel corso di Riccardo Carta) e uno in pianoforte (con Orio Buccellato, il decano dei maestri di piano).
Per tanti la scuola civica è l'unica palestra musicale a portata di portafoglio, ragazzi e bambini con grande talento e pochi soldi. Ma è anche la seconda giovinezza per moltissimi adulti, pensionati compresi: gente che - sistemati i figli, pagato il mutuo - può togliersi lo sfizio di coltivare un passione giovanile interrotta per cause di forza maggiore.
Cagliari ha il numero maggiore di allievi: 1177 distribuiti in 126 classi. Dieci anni di lavoro e di saggi finali li hanno decuplicati, performance migliorata da altre due scuole del Nord Sardegna consorziate tra tanti piccoli Comuni: Osilo vanta 713 iscritti, Ossi 742. Di fatto quasi tutti i ragazzi di questi centri vanno a lezione di musica. «Un motivo in più per capire la funzione sociale che hanno le scuole civiche» - spiega Maurizio Porcelli, consigliere comunale nominato presidente della scuola cagliaritana. Racconta un piccolo aneddoto: quando venne eletto, gli proposero una nomina a scelta tra le due poltrone rimaste dopo la grande spartizione. «La scuola civica o l'asilo comunale». La musica - nella compilation della politica - va bene solo per fare passerella. Morale della favola: per avere i soldi che le spettano quest'anno, la scuola di Cagliari si è rivolta agli avvocati. Dal pentagramma alla carta bollata.

13/12/2008