Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Nuovo Pps, istruzioni per l’uso

Fonte: La Nuova Sardegna
19 novembre 2013

 
Cagliari, prima tappa del tour di presentazione del Piano paesaggistico 
 
 
 
 
 



CAGLIARI Piano paesaggistico della Sardegna, istruzioni per l’uso, perché va maneggiato con cura, come si fa di solito con gli oggetti fragili o pericolosi. Nella prima delle quattro conferenze di presentazione, a dire che «allarmarsi però è inutile», è stato il presidente della Regione. Alla Fiera, davanti a 400 invitati, soprattutto amministratori comunali, Ugo Cappellacci è stato deciso: «Questo è un Piano che non porterà colate di cemento, i vincoli sulle coste sono savalguardati, ma sviluppo e certezze. Quello che vi chiedo e lo chiede anche a chi oggi è si dice preoccupato, è di avere un approccio oggettivo e senza tirare conclusioni affrettate come qualcuno ha fatto». Per questo, è stato lui a presentare le istruzioni non su come manipolare le carte, bensì su come, secondo lui, andrebbero lette. Come? «Con la certezza – ha detto – che in questi quattro anni abbiamo cercato sempre la condivisione in ogni territorio e mai imposto regole dall’alto. Anche le associazioni ambientaliste sono state e coinvolte nel lungo iter e chi oggi dice il contrario sa invece bene qual è invece la verità». In questa prima spiegazione pubblica (o difesa?) del Piano, il presidente ha aggiunto: «Abbiamo fatto un’operazione di pulizia e trasparenza rispetto al vecchio Ppr. Di pulizia, perché abbiamo sanato diversi clamorosi errori che c’erano persino nelle cartografie ed anche evitato confuse sovrapposizioni. Di trasparenza, perché da oggi le regole del gioco saranno chiare per tutti». Tutto è scritto e riassunto nella brochure “guida alla consultazione”, consegnata ai partecipanti, e in cui sono due i capitoli più significativi: «Ci sono regole e regole» e «Quali sono le novità». Proprio su questi punti si è concentrata la relazione del direttore generale della pianificazione urbanistica. Marco Melis ha detto che «ora le regole sono presentate con la massima semplicità, perché i concetti si esprimono sempre con poche parole». E la novità? «Che da oggi in poi sarà netta la divisione fra le norme transitorie, che resteranno in vigore fino all’adeguamento dei piani urbanistici comunali al Ppr, e quelle la cui efficacia sarà invece illimitata nel tempo con la conferma del regime di salvaguardia». Al Cappellacci è rimasta la doppia conclusione politica. La prima: «Sappiamo che il ministero ai Beni culturali ha annunciato che ricorrerà, perché sostiene che siamo venuti meno al patto della co-pianificazione. Noi siamo invece sicuri di aver esercitato la nostra potestà e se il governo dovesse mettersi davvero di traverso, anche questa battaglia entrerà subito a far parte della vertenza Sardegna in difesa dell’ autonomia». Seconda sottolineatura politica: «Respingo le accuse di un Piano in chiave elettorale, e replico: la domanda non è perché la revisione è arrivata a meno di sei mesi dalle elezioni, ma perché a quattro anni e mezzo dall’inizio della legislatura. Ebbene, la risposta è che finalmente abbiamo un Piano paesaggistico partecipato in cui i territori ritorneranno a essere protagonisti». Domani la seconda tappa del tour, a Sassari. (ua)

 

Legambiente insiste: «Siamo preoccupati» 
 
 
 
 
 



Legambiente è stata l’unica associazione a prendere posizione contro il Ppr nella full immersion di ieri alla Fiera. Lo ha fatto con il presidente Vincenzo Tiana, che ha confermato le preoccupazioni della vigilia sul nuovo piano. «Anzi – ha detto – sono aumentate e infatti abbiamo ribadito che entro novembre presenteremo le osservazioni e subito dopo ci opporremo anche nelle aule della giustizia amministrativa». Secondo Legambiente, sono tre i punti cristi del Ppr: la possibilità per i Comuni di ripescare i progetti che nel 2004 erano stati bloccati dalla legge Salva coste del 2004, l’ingresso a pieno titolo nelle norme d’attuazione del Piano casa e della Legge per il golf, con chiari incentivi per quanto riguarda i metri cubi. Infine, i Comuni invece di pianificare cercheranno la scorciatoia dei piani strategici per aggirare gli ostacoli.