Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Costi insostenibili per la Casa di riposo: «Dati allarmanti»

Fonte: L'Unione Sarda
6 novembre 2013


Tre milioni di euro all'anno
 

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Il Comune ha una casa di riposo che costa più del doppio rispetto alle altre strutture sarde. Dati «allarmanti» come racconta il presidente della commissione Politiche sociali Fabrizio Rodin (Pd).
Ieri i consiglieri hanno ascoltato la relazione dell'ex direttore generale della Regione in questo settore: «Sono emersi dati allarmanti circa i costi sostenuti dal Comune per ogni singolo utente della casa di accoglienza. La media giornaliera in Sardegna per un posto in una comunità alloggio è di 40 euro, mentre un posto a Terramaini costa ben 100 euro al Comune. E questo solo per fare un esempio», dice Rodin. «Queste riunioni serviranno a definire la direzione dell'amministrazione per la gestione della casa di riposo, a partire dalla struttura dell'offerta, che dovrà essere indirizzata maggiormente agli anziani non autosufficienti. Così pure andranno riviste le modalità di gestione. Dobbiamo decidere se è più opportuno gestire ancora direttamente la casa di riposo o esternalizzare il servizio, affidandolo a un privato».
La casa di riposo di Terramaini costa tre milioni di euro all'anno: circa 245mila euro al mese per mandare avanti la struttura che ospita 86 persone.
I conti dell'ultimo triennio sono stati analizzati qualche settimana fa insieme al report preparato dai funzionari dell'assessorato. Un documento di 28 pagine in cui vengono riassunti pregi e difetti della casa di riposo realizzata grazie al lascito della famiglia Gallina-Asquer, in via Pisano. Un edificio che presenta molti problemi: «La criticità principale attiene alla logica stessa della costruzione, che risente di una vecchia progettazione totalmente distante dagli orientamenti moderni per le comunità di accoglienza», scrivono nella relazione Lara Corona, Rosalba Demartis, Ignazia Emmolo e Antonio Gulleri. Questo è alla base degli alti costi di gestione, che solo in parte vengono abbattuti grazie alle rette versate dagli ospiti: le medie parlano di circa un milione di euro all'anno. Una parte della struttura è inutilizzata: il terzo piano, che un tempo era assegnato alle suore che lavoravano nella casa di riposo, ora è vuoto. Al piano terra invece, un'area è destinata a magazzino. Il rilancio potrebbe partire proprio da qui. (m.r.)