PIRRI. Il sindaco rassicura la Municipalità, Uccheddu attacca: non basta
L'inserimento nel piano triennale della realizzazione di due nuove vasche di raccolta, l'attuazione del completamento del collettore C70 e l'impegno a trovare le risorse necessarie all'effettuazione del dragaggio del canale di Terramaini. Queste le rassicurazioni al consiglio di Municipalità di Pirri fatte dal sindaco Massimo Zedda a quasi due mesi di distanza dal nubifragio del 31 agosto.
La risposta scritta del primo cittadino è stata letta nel “parlamentino” dopo l'interrogazione presentata lo scorso 3 settembre dall'esponente democratico Bruno Uccheddu, il quale, oltre a rimarcare il soccorso tardivo della Protezione civile e le difficoltà riferibili alla saturazione delle condutture, chiedeva all'amministrazione comunale almeno un intervento d'emergenza per superare le criticità più stringenti legate alla sicurezza di persone e cose.
Nella sua nota di replica, Zedda ha ribadito l'attenzione della Giunta, promettendo una serie di interventi. Il riscontro del primo cittadino, però, non ha soddisfatto Uccheddu: «Esistono grosse carenze strutturali e le vasche non bastano a risolvere il problema. Penso purtroppo che le future installazioni avranno lo stesso impatto di quella esistente che in quel 31 agosto, giorno in cui l'evento atmosferico fu violento ma non così eccezionale da giustificare 80 centimetri d'acqua in via Balilla, intercettò, come ho avuto modo di verificare, una quantità poco considerevole di pioggia». Al consigliere, poi, non è andato giù il ritardo del sindaco: «La sua risposta è giunta dopo 50 giorni, ben al di là dei 30 previsti. Anche questo testimonia una certa indifferenza verso la questione che è, invece, molto sentita dalla comunità pirrese».
Un passo importante da compiere, allora, - conclude Uccheddu - «sarebbe quello di correggere il rialzamento del livello stradale che, in prossimità del canale, vicino a Città Mercato, ha creato una diga che ostruisce il passaggio dell'acqua. Avevo anche effettuato un sopralluogo con la Commissione Servizi tecnologici e con l'assessore Pierluigi Leo, che sembrava condividere le mie preoccupazioni, ma poi non ci sono stati sviluppi».
Giacomo Perra