Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Obiettivo 16 mila posti

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2013


Cosa c'è da fare per poter ottenere la massima capienza consentita
 

Distinti inutilizzabili, Curva Sud da costruire
Alla fine dei lavori, lo stadio non sarà altro che un “Is Arenas” dentro il Sant'Elia. Mancherà solo la tribuna centrale, quella che nello stadio quartese si chiamava, all'inglese, main stand. Ma non è escluso che prima o poi anche quel pezzo arrivi all'interno dell'impianto cagliaritano, per completare la matrioska. Sarebbe possibile, ma tutto dipende dal dialogo che Comune e società rossoblù continueranno nei prossimi mesi. In ballo c'è il futuro del Sant'Elia, un discorso a lunga scadenza e non limitato all'anno regolato dalla convenzione firmata ad agosto.
CHE COSA C'È DA FARE Nel frattempo i lavori della ristrutturazione “light” del Sant'Elia devono ancora essere portati a termine. Ci sono da realizzare le vie di fuga dei Distinti e della Curva Sud. Poi arriveranno i maxischermi che sostituiranno il tabellone luminoso smontato dagli operai incaricati dal Comune e demolito.
Il progetto prevede lavori a carico del Comune e del Cagliari. Nel progetto si è cercato di utilizzare il meno possibile le strutture esistenti del Sant'Elia. Sono nati così, ad esempio, i bagni sospesi a tre-quattro metri d'altezza, modello palafitta. Oggi non verranno utilizzati quelli in muratura che per anni hanno servito - pur con qualche limite dovuto all'età - migliaia di tifosi rossoblù. Troppo lontani dagli spalti, e poi gli spettatori avrebbero dovuto fare due rampe di scale in più. Quindi si è deciso di farli arrampicare sul retro della Curva Nord e dei Distinti, sulle vie di fuga che conducono all'esterno. Sono state costruite delle impalcature su cui sono stati posati dei prefabbricati di otto metri per tre. E i servizi riservati alla vecchia Tribuna centrale, l'unico settore del glorioso Sant'Elia ad essere riutilizzato? Anche qui i bagni saranno in alta quota, tra primo e secondo anello, appesi all'esterno del gigante di cemento armato.
IL DESTINO DELLO STADIO Il Consiglio comunale si divide da tempo sul destino dello stadio. Demolirlo completamente e ricostruirlo o ristrutturarlo? Per ora il concorso di idee varato dall'aula e adottato dalla Giunta esclude l'abbattimento dell'impianto e prevede il mantenimento della pista d'atletica. Un dettaglio che divide i consiglieri comunali e che preoccupa quasi tutti i tifosi, ormai abituati agli spalti vicini al campo di gioco. Una soluzione per salvare capra e cavoli potrebbero essere le «tribune retrattili», di cui si parla da tempo, che consentirebbero di avere uno stadio olimpico ma più vicino alle esigenze di una squadra di calcio. (m.r.)