Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Non puliamo, tanto poi si risporca»

Fonte: L'Unione Sarda
14 ottobre 2013

VIA AMAT. Strada chiusa da dieci giorni, il Comune rinvia ancora. Protesta dei vigili

 


Il traffico è vietato ai motociclisti per questioni di sicurezza, dicono: le bacche dei ficus sono pericolose e rendono quasi impossibile ogni frenata. Ma in viale Trieste, viale Merello, piazza Yenne e tante altre strade della città, dove è stata interdetta la viabilità alle due ruote, il divieto non vale per i vigili urbani. Nemmeno per quelli un moto: l'ordinanza li esclude espressamente. Per il sindacato Diccap le ordinanze sono ingiuste: «Forse pensano che le forze dell'ordine siano abituate a cadere o siano in grado di evitare le cadute», è scritto in un comunicato che annuncia il ricorso al Ministero dei Trasporti. Nel mirino ci sono due documenti. Il primo risale al 2010 ed è quello che vieta il transito delle moto in viale Trieste. L'ordinanza, che inizialmente vietava il passaggio a qualsiasi moto, escluse successivamente dal divieto i motociclisti della polizia municipale. Sulla carta, il divieto per le altre forze dell'ordine rimane. Evidentemente, fa notare il sindacato con ironia «i vigili urbani sono considerati motociclisti ancora più validi della Stradale e dei Carabinieri».
Nel frattempo via Amat - nel tratto tra via Cugia e via Pessina - rimane chiusa dalle transenne. Il Comune ha valutato che sia inutile intervenire a stretto giro di posta: «Secondo il dirigente del Verde pubblico la pulizia sarebbe impossibile, vista la quantità di bacche che cade in questi giorni: si tratta di aspettare un po'», spiega l'assessore Mauro Coni. Insomma, inutile pulire ora se poi si risporca, è il concetto - discutibile - del Comune. Appena gli agronomi daranno il via libera, l'assessorato al Traffico sposterà le barriere e gli operai dell'Igiene del suolo puliranno l'asfalto.
TANFO INSOPPORTABILE Intanto abitanti della zona e commercianti iniziano a spazientirsi. Roberto Tronci, 44 anni, fotografo ed edicolante in via Amat angolo via Pessina, è furente: «Sull'asfalto si sono formate grandi pozzanghere con bacche dentro e mosche sopra. Lo spazzino non passa più, idem i mezzi della nettezza urbana. Una strada fantasma, totalmente abbandonata dal Comune. I rifiuti si accumulano perché nessuno li rimuove. C'è un tanfo nauseabondo, la pizzeria non può più mettere i tavolini all'esterno. Su Facebook abbiamo pubblicato foto di via Amat com'è oggi. Ci auguriamo che il sindaco le veda e provveda a ristabilire il decoro perché non se ne può più. Da quando via Amat è chiusa sto perdendo circa 80 euro di incasso, in media, ogni giorno. Se qualcuno non mi crede, posso esibire le bolle per dimostrarglielo».
L'INTERROGAZIONE Sul caso è stata presentata anche un'interrogazione urgente in consiglio comunale (indirizzata al sindaco e agli assessori competenti) a firma di Maurizio Porcelli (Pdl). «Non si può tenere una strada chiusa per tutti questi giorni», è assurdo, dice, «un Comune efficiente avrebbe già potato gli alberi, ripulito l'asfalto e riaperto via Amat». (m.r.)
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