Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La zona franca c’è: al porto canale

Fonte: La Nuova Sardegna
2 ottobre 2013

Piano operativo annunciato dal presidente dell’authority. Appello perché Massidda resti al porto




CAGLIARI Sei ettari e novecentomila euro per far nascere la prima Zona franca in Sardegna. Se ne parla dagli anni Settanta, ma ora c'è il primo piano operativo. È stato licenziato dal consiglio di amministrazione dalla Cagliari free zone, la società nata per dare gambe alle tanto attese aree con agevolazioni fiscali. Ed è stato trasmesso alla Regione. Un progetto vero e proprio con tanto di tabella, voce per voce, dei costi di realizzazione. La zona franca adottata sarà “doganale”: consentirà vantaggi fiscali con merci extra Unione Europea e dirette lontano dal vecchio continente, versione Bruxelles.. I tempi di realizzazione dovrebbero essere molto rapidi perché l'area è già in parte infrastrutturata. La procedura. La Regione, il documento è stato inviato all'assessorato all'Industria, dovrà poi girare il documento all'agenzia delle Dogane che a sua volta dovrà trasmetterlo alla commissione europea per il via libera definitiva. Si tratta, per la partenza della prima fase, di un' area di sei ettari accanto alla Cict, la società della Contship, multinazionale italotedesca del settore trasporto container, al porto canale. Costo dell'operazione per nulla faraonico, 900mila euro. Questo perché, si dice anche nel piano, si tratta giusto una fase uno. Un assaggio. Che però, di fronte al nulla di anni e anni, diventa un boccone prelibato. Lo spazio davanti al mare sarà recintato: l'accessogarantito da due varchi di dodici metri ciascuno. All’interno dell'area saranno realizzate due palazzine di 120 metri quadri ciascuna per gli operatori della “Zona Franca” e per la sicurezza. La novità è stata annunciata ieri pomeriggio dal presidente dell'Autoritá portuale (ancora non è arrivata la revoca dal ministero dopo la sentenza del Consiglio di stato) Piergiorgio Massidda nel corso del convegno organizzato da Confindustria davanti al presidente degli industriali italiani Giorgio Squinzi. Le palazzine saranno dotate di tutti i servizi. La prima zona franca in Sardegna sarà controllata con telecamere fisse e mobili. Le maggiori spese riguarderanno le palazzine (250mila euro) e il telecontrollo (130mila euro). Forse la svolta per la questione Zona franca in Sardegna: è il primo vero progetto realizzabile nel giro di pochi mesi. Intanto arriva un appello al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi per far rimanere Piergiorgio Massidda al porto, almeno in qualità di commissario. Lo lancia la Confsal-Fast, sindacato del settore Trasporti”.(s.a.)