Rassegna Stampa

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Santa Gilla, sullo stagno nascerà un centro di educazione ambientale

Fonte: web Castedduonline.it
30 settembre 2013


Sopralluogo della commissione urbanistica. Andrea Scano (Pd): "Dedichiamolo alle scolaresche"


Autore: Federica Lai il 27/09/2013 18:34


 


Far rinascere l’area lagunare di Santa Gilla come volano del turismo ambientale.“Eliminare le discariche abusive e soprattutto lo stato di deplorevole degrado dall'area lagunare di Terra 'e Olia”. E' questo l'obiettivo della commissione Urbanistica presieduta dal consigliere comunale del Pd Andrea Scano che, questa mattina, ha effettuato con i colleghi della Commissione e i tecnici dell'assessorato competente, un sopralluogo nei locali ristrutturati negli anni “90 del  “centro intercomunale” della laguna di Santa Gilla.

I PROPOSITI. “La nostra proposta - riferisce il presidente della commissione Urbanistica Scano - è quella di creare un centro di educazione ambientale dedicato principalmente alle scolaresche: sarà capace di rappresentare un volano dal punto di vista educativo e del turismo naturalistico”.

LA STORIA DEL PROGETTO. E' una lunga storia quella del progetto di valorizzazione del compendio lagunare di Santa Gilla: nato nel 1996 grazie ad un finanziamento europeo Life-natura denominato “progetto Gilia”, interessa sia il Comune di Cagliari sia i Comuni di Capoterra, Assemini ed Elmas. Nel 2002, infatti, è stato istituito un apposito “Ufficio intercomunale” per la gestione dell'area umida. Negli ultimi anni, però, le attività hanno subìto una battuta d’arresto.

FAUNA E FLORA UNICHE. Si tratta di una zona di grande interesse ambientale, con esemplari  faunistici e floreali di grande interesse, ed anche per questo motivo è stata classificata Zona di Protezione Speciale (ZPS) dall'Unione Europea e Zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione Ramsar. Non solo: la laguna riceve apporti idrici dal Flumini Mannu e dal Cixerri, che contribuiscono a tenere in vita un particolarissimo habitat lagunare, fatto di equilibri delicati, da monitorare e da tutelare.

RISCHIO – DISCARICHE. Purtroppo però l’intera area risente di problematiche legate all’inquinamento e alla presenza di discariche abusive. La vastità del compendio e l’assenza di sorveglianza fanno sì che  alcune aree vengano utilizzate per smaltire abusivamente rifiuti, compresi elettrodomestici, inerti, amianto. In passato si è proceduto a fare delle bonifiche, ma l’attività illegale di chi scarica sempre nuovi cumuli di immondizia  non è mai cessata.

FINANZIAMENTI IN ARRIVO. Attualmente, per valorizzare l'area, sono stati stanziati dalla Regione circa 400 mila euro che si vorrebbe utilizzare per bonificare le aree poste ai margini  della  laguna e per rimettere in funzione la struttura esistente. Secondo Andrea Scano, “Sarebbe fondamentale  disporre di una struttura che funzioni come base di osservazione e di studio utilizzabile dai turisti e dalle scolaresche di tutta la Sardegna. Abbiamo un patrimonio ambientale incredibile che deve essere tutelato e valorizzato”  . “La visione dell'ufficio intercomunale è univoca - ha asserito l'Assessore all'urbanistica Paolo Frau - e bisogna passare ad una logica di area umida dell'area vasta cagliaritana, unendo così l'importanza strategica degli stagni di Santa Gilla e di Molentargius che non vanno visti come entità separate, bensì come un sistema unico, che deve interagire”. In tal senso si eviterebbe la duplicazione di enti, sfruttando dunque quelli già esistenti.

“Ovviamente ogni proposta dovrà essere discussa – racconta Andrea Scano - con l'Ufficio intercomunale perché l'area ricade infatti nelle competenze del territorio di Assemini mentre le strutture sono di proprietà del CACIP, sebbene affidate in gestione al Comune di Cagliari; sono interessati anche i comuni di Capoterra ed Elmas. L’importante è riuscire a riqualificare l'area, protetta oggi, quasi esclusivamente sulla carta,  da speciali Leggi”.

“Il posto  - spiega Giovanni Dore, Idv, componente della commissione Urbanistica - sembra un angolo di paradiso, dove crescono piante autoctone profumatissime e si possono ammirare, a pochi metri, aironi, fenicotteri e germani nel quale soltanto degli uomini privi di cultura civica potevano realizzarci affianco un inceneritore. Mi auguro che si riesca a riattivare il centro per offrire alle scuole ed ai turisti un centro di studio e ricerca ambientale”.