Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Consiglio di Stato rimuove Massidda: non ha competenze

Fonte: La Nuova Sardegna
27 settembre 2013

 
Ribaltata la decisione del Tar, deve subito lasciare l’incarico Accolto il ricorso del preside della facoltà di Giurisprudenza 
 
 
 
 
 



di Mauro Lissia

CAGLIARI Fare il parlamentare per cinque legislature non basta ad acquisire le competenze tecniche e culturali indispensabili per svolgere con la competenza necessaria il ruolo di presidente di un’autorità portuale: l’ha stabilito la quarta sezione del Consiglio di Stato che, ribaltando la sentenza del Tar Sardegna, ha accolto il ricorso in appello del preside della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, Massimo Deiana e ha annullato tutti gli atti legati alla nomina dell’ex senatore del Pdl, Piergiorgio Massidda e condannato il ministero delle Infrastrutture, la Regione e l’esponente del centrodestra sardo a pagare spese di giudizio per quattromila euro. La sentenza è definitiva e l’effetto immediato: dopo circa due anni, l’ex senatore del Pdl dovrà lasciare l’ufficio di via Roma e l’Authority portuale verrà probabilmente commissariata fino alla conclusione della nuova procedura di nomina. Di certo, gli enti cui la legge affida la designazione delle terne di candidati alla gestione del porto dovranno tener conto di questa decisione estremamente chiara: i candidati devono possedere il requisito della «massima e comprovata qualificazione nei settori dell’economia dei trasporti e portuale» previsto dall’articolo 8 della legge 84/1994. E perché il requisito ci sia - hanno scritto i giudici amministrativi supremi - serve una laurea specifica e la comprovata conoscenza tecnica dei problemi legati al governo e alla gestione dei porti. Quelli che - come ha sostenuto l’avvocato Silvio Pinna nei ricorsi presentati per Deiana - mancano a Massidda. Il quale, scrive il Consiglio di Stato, medico fisiatra e chirurgo estetico, da parlamentare si è occupato di temi sanitari. E’ vero che ha fatto parte della commissione trasporti «ma - scrive il giudice estensore Umberto Realfonzo -sarebbe una tesi aberrante sostenere che partecipare alla votazione di provvedimenti ad esempio sulla giustizia farebbe di un parlamentare un giurista esperto». Peraltro la sua presidenza della Commissione trasporti, dal marzo al giugno 2011 «non è stata certo il frutto della sua pregressa qualificazione o esperienza professionale nel settore, ma anzi è avvenuta per valutazioni esclusivamente politiche e sarebbe stata proprio finalizzata a far acquisire una parvenza di competenza per poi poter giustificare la designazione all’autorità portuale». Come dire che i giudici si affiancano a Deiana nel sostenere che Massidda si sia guadagnato un simulacro di requisito tecnico grazie a una sorta di corsia politica preferenziale, creata per aprirgli la strada dell’Authority cagliaritana. Insufficiente però - a giudizio del Consiglio di palazzo Spada - a rendere legittima la sua nomina perché «la funzione parlamentare di per sè non implica alcuna attività e responsabilità di contenuto professionale o gestionale, pertando deve escludersi la sua automatica utilizzabilità ai fini per cui è causa, come ha affermato il Tar».

Nel caso di Massidda poi «è evidente l’estraneità del suo percorso politico-parlamentare alle competenze previste dalla legge» e da questo deriva che l’esponente del centrodestra «deve probabilmente la sua nomina alle sue capacità politico-relazionali» e non alla sua competenza, che riguarda il campo medico. Non solo: per i giudici amministrativi «la indubbia “fiduciarietà” della nomina (rivendicata dal ministero dei Trasporti, ndr) non può essere ancorata a criteri personali, amicali o di militanza politica». Al contrario di quanto sostenuto nella causa dalle controparti di Deiana - il ministero delle Infrastrutture e trasporti, la Regione, la Camera di commercio di Cagliari, i comuni di Cagliari, Capoterra e Sarroch, la Provincia di Cagliari - il preside di giurisprudenza possiede tutti i titoli e le competenze tecniche indicate dalla legge, come dimostra il suo sterminato curriculum di docente di diritto della navigazione e il fatto che la stessa Autorità portuale e la Regione gli abbiano affidato negli anni consulenze su temi specifici che gli enti non erano in grado di affrontare coi propri mezzi e le proprie competenze. Per Deiana una vittoria su tutta la linea. Nessun commento dal docente: «Per me parla con chiarezza la sentenza».