Rassegna Stampa

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Frau: “Il murale era su una parete pericolante. Compenseremo con un’altra opera di Sciola”

Fonte: web cagliaripad.it
26 settembre 2013

25 Settembre 2013 ore 17:40

 

L’assessore all’ Urbanistica spiega i motivi della rimozione del dipinto di piazza Repubblica: “Non si è trattato quindi di una semplice tinteggiatura, o della rimozione di un intonaco e del murale che lo ornava, ma della demolizione della parete"

Ennio Neri,
e.neri@cagliaripad.it


 

Il murale andava rimosso perché la facciata esterna del condominio era pericolante. Lo spiega l’assessore all’Urbanistica Paolo Frau che annuncia: la perdita sarà compensata con un’altra opera artistica di Sciola. Elenca tutte le fasi: a seguito dell'intervento dei Vigili del Fuoco, il condominio di piazza Repubblica ha comunicato all'amministrazione comunale di dovere procedere alla demolizione di parti pericolanti della parete esterna dell'edificio, a tutela della pubblica incolumità (le norme prevedono, in circostanze simili, che proprietari possano adottare misure urgenti di messa in sicurezza, senza la necessità di autorizzazioni espresse) Tuttavia, prosegue l’assessore, nel corso dei lavori è venuta alla luce una situazione ben più grave di quella apparente.

Il muro perimetrale era costituito da due pareti di mattoni, separate da una camera d'aria. La parete esterna, realizzata con mattoni da 8cm disposti a coltello, «per un originale difetto di cottura dei manufatti, e per il dilavamento a cui essa è stata assoggettata nel tempo» è stata interessata da un «diffuso sfondamento [...] con l'apertura di consistenti brecce.» «Tutta la superficie del prospetto è interessata da una diffusa "ragnatela" di microlesioni che ne pregiudicano un efficace risanamento».

Così il prospetto dell’edificio, in sintesi, già nella fase di messa in sicurezza risultava compromesso. Successivamente, nello studio dell’attuale intervento di ripristino, è emerso che: «In conseguenza della fenomenologia riscontrata appare pertanto non realizzabile la ricucitura delle fessurazioni e delle lesioni, e la ripresa della tinteggiatura del prospetto e del dipinto murale esistente, che appare irrimediabilmente danneggiato. [...] Si rende necessario [...] la demolizione dell'intero strato esterno in laterizio della parete[...] la ricostruzione della parete esterna con "foratoni" in laterizio da 12cm».

Insomma, conclude Frau, non si è trattato quindi di una semplice tinteggiatura, o della rimozione di un intonaco e del murale che lo ornava, ma della demolizione dell'intera parete esterna dell'edificio, che per motivi strutturali non era più in grado di reggere. Ricorda inoltre che pratiche di questo tipo, non passano dalle scrivanie di sindaco e assessore, ma sono gestite dai tecnici comunali sulla base di fondate documentazioni che ne giustifichino la necessità e la legittimità e che il murale non era sottoposto a nessuna tutela da parte della Soprintendenza.

“Mi attiverò assieme agli altri colleghi della Giunta”, conclude, “perché la perdita del murale di Piazza Repubblica sia compensata prestissimo da altre occasioni di intervento su scala urbana per Pinuccio Sciola e altri artisti”.