Rassegna Stampa

web Cagliari Globalist

La biblioteca, la più importante infrastruttura pubblica

Fonte: web Cagliari Globalist
26 settembre 2013


Biblioteche sarde: quale futuro in questo presente? Questo è il tema dell' incontro a Cagliari nella sala della Mediateca, dove parlano di biblioteca e sistemi bibliotecari Dolores Melis direttrice di Mediateca, Antonella Agnoli consulente bibliotecaria, Sandro Ghiani responsabile del sistema bibliotecario del Sarcidano, Michela Murgia co-fondatrice di Liberos, si tratterà finalmente di un tema che appare defilato rispetto ai grandi temi che riguardano la Sardegna.

La tendenza politica degli ultimi tempi parla la cultura come volano per l'economia, fioccano proposte, alcune persino esotiche come la proposta di legge n. 549/2013 che secondo una lettura approfondita fatta dal Professor Marcello Madau è un copiaincolla della L.R. 8 agosto 2012 n. 40 della Regione Abruzzo "Promozione e sviluppo del territorio regionale".

La cultura appare, più che un aspetto rilevante e fondamentale della nostra società, quasi un cavallo di battaglia di chi, non avendo più argomenti, punta su ciò che fino a ieri veniva considerato quasi un lusso, ricordiamo tutti la famosa frase" con la cultura non si mangia" che era la cifra esatta della percezione che in troppi hanno dell'arte, del bene culturale, dell'importanza che una cultura diffusa e alla portata di tutto avrà poi nello sviluppo di società democratiche e sicuramente capaci nella propria evoluzione.

Di biblioteca, tema del convegno odierno, non si parla molto, anche se recentemente le biblioteche e tutto il sistema a esse legato sono balzate alle cronache quando, nel 2012 la politica regionale di entrambi gli schieramenti ha studiato una fondazione unica che prevede la "messa in rete " di tutti i beni culturali, con un sistema di partecipazione a dire poco azzardato e che, al primo sguardo confermato anche al secondo, più che occuparsi di cultura servirebbe a creare un ennesimo carrozzone e che ha stimolato nei precari dei vari sistemi culturali la possibilità di una stabilizzazione lavorativa in tempi brevi.

Occorre dire che la proposta di fondazione unica ha creato un forte dibattito regionale coinvolgendo associazioni, cooperative, biblioteche, musei ecc. dividendo gli operatori vari fra contrari e favorevoli e dimostrando come la precarietà lavorativa sia ancora una componente non trascurabile in ogni ambito e in quello culturale ci sono evidenti differenze sul modo di intendere la prospettiva futura.

Pare che la proposta di Fondazione unica sia sospesa, probabilmente i contrari ma soprattutto le problematiche da loro evidenziate hanno fatto riflettere sull'urgenza della sua creazione, Nuoro a maggio 2012 ha ospitato un dibattito che ha coinvolto anche il sistema bibliotecario, ricordo che a a Nuoro la biblioteca Sebastiano Satta, diventata Consorzio e composta da Comune e Provincia di Nuoro, Comunità Montane della zona e 29 comuni della provincia, nacque nel 1945.
Nel 2006 con la soppressione delle comunità montane, finanziatore di 90mila euro, il consorzio si trova in un circolo vizioso in cui un taglio di finanziamenti pari all'80% e una volontà politica incapace di risolvere i grossi problemi legati ai tagli ha creato fra i dipendenti del consorzio e i soci di una cooperativa di servizi una situazione ancora lontana dalla soluzione, il consorzio dal 2010 è commissariato e la percezione di precarietà è avvertita dai dipendenti e soci.

Nel luglio 2010 in protesta contro i tagli alla Satta sindaco e presidente di provincia si resero impopolari decidendo di mettere al rogo i libri nella piazza Satta e innescando una reazione dei cittadini che intrapresero misure alternative comprendenti per esempio letture itineranti in città e stimolando incontri e convegni fra cui uno organizzato da Rosa Rossa e ospitato dalla libreria di Pierfranco Fadda in cui docenti professionisti ed esperti dei vari ambiti culturali si espressero contro la Fondazione Unica.

Di bibiloteca si è parlato nel libro di Claudia Sarritzu La Sardegna è un'altra cosa, consiglio la lettura del capitolo "con la cultura si mangia" in cui Claudia scrive "...La biblioteca è democrazia e ogni volta che si attacca una di loro è un piccolo colpo di Stato".

La biblioteca è un luogo di cultura democratico, tutti possono usufruire di un servizio che è gratuito, gli spazi dedicati ai più giovani insegnano che i libri, la lettura e il silenzio in spazi comuni sono base di cultura e propedeutica alla convivenza e al rispetto reciproco. Lo stesso prestito di libri che appartengono a tutti, e quindi patrimonio comune della collettività, insegnano ai più piccoli il rispetto dei beni comuni, credo molto all'influenza positiva della biblioteca sui più giovani, la possibilità di poter usufruire di letture che per molti sarebbero economicamente proibitive, la disponibilità di collegamenti internet gratuiti sono due fra i vantaggi più evidenti, ma quello che dovrebbe passare è proprio il messaggio che questa rete, che unisce tutta la Sardegna, è una base solida di sviluppo culturale, un ponte necessario fra i lettori e le comunità, le biblioteche sono depositarie della conoscenza, archivi storici di libri a disposizione di tutti, ma soprattutto una fonte continua di vitalità intellettuale.

In un periodo di tagli come quello attuale è necessario interrogarsi sulla destinazione futura di questi spazi comuni, è necessario capire se le biblioteche saranno sempre una colonna portante delle comunità o se il loro ruolo rischi di essere svilito, credo che ognuno di noi debba sentirsi coinvolto sul loro futuro perché la cultura di cui le stesse sono parte fondamentale riguarda tutti noi , ridurne la valenza o ridurne il numero sarebbe, come scrive Claudia, quasi un delitto, o meglio sarebbe una riduzione di cultura cui tutti possono accedere gratuitamente.