Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Aumentato il capitale, Abbanoa è più solida e proverà a rinascere

Fonte: La Nuova Sardegna
26 settembre 2013

 
Immessi 142 milioni da Regione e Comuni per le azioni Azzerati i 30 milioni di perdite accumulati dal 2006 
 
 
 
 
 



CAGLIARI Abbanoa è salva o almeno lo è sulla carta. Sul tavolo del gestore unico sono atterrati gli annunciati i 142 milioni dell’aumento di capitale: autorizzati da Bruxelles, sborsati dalla Regione e con le azioni poi sottoscritte dai Comuni. Il lungo percorso, durato oltre un anno, è arrivato al capolinea con il via libera votato all’unanimità dall’assemblea, come proposto dall’assessore regionale ai lavori pubblici, Angela Nonnis. Nulla cambierà nei rapporti di forza fra i soci con Cagliari (18,8 per cento) che continuerà a essere al primo posto, Sassari (13,82) seconda, la Regione terza (13,3) e a scalare gli altri 342 municipi con quote anche dello 0,01. I 142 milioni saranno girati ad Abbanoa in tre tranche – 59, 55 e 28 – secondo uno scadenzario che sarà legato a doppio filo col piano di risanamento della società, quello presentato l’anno scorso dall’amministratore unico Carlo Marconi. In sintesi, Abbanoa è chimata a rispettare il pacchetto di condizioni imposto pochi mesi fa dall’Unione Europea al termine del giudizio sui142 milioni che rischiavano di essere marchiati come aiuti di Stato e quindi inammissibili. Alla fine, invece, Bruxelles ha detto sì a patto che Abbanoa recuperi entro due anni «piena efficienza nel servizio (ad esempio andranno ridotte le perdite della rete) e nei conti con un intervento deciso sui costi, sull’organizzazione interna e sugli incassi». Da ieri il capitale della società è salito a 236 milioni, 94 vecchi e 142 nuovi. Da questi numeri dovrà ripartire dopo che gli ultimi bilanci sono stati tutt’altro che buoni. I debiti totali ormai sono vicini agli 800 milioni fra esposizione con le banche (106), con i fornitori (283) e i costi per gli investimenti (604). Tanto che dal 2006 a oggi Abbanoa ha accumulato 30 milioni di perdite, anche se va detto: il vecchio capitale sociale (94 milioni) era formato più che altro da soldi virtuali, impianti carichi di debiti e fatture mai incassate. Tra l’altro proprio ieri l’assemblea ha azzerato le perdite del passato (l’operazione è stata suggerita dall’ex presidente del Banco di Sardegna, Franco Farina) sono state azzerate con una riduzione del primo capitale sociale, sceso da 124 milioni appunto a 94. Così quella che gli esperti hanno definito (e difeso) un’operazione trasparenza, nei fatti ha restituito la verginità ad Abbanoa, con in più i 142 milioni freschi. Ma va detto che la società non è ancora fuori dalle secche: sul suo futuro incombe l’inchiesta della Procura di Cagliari sui finanziamenti, destinati agli investimenti ma utilizzati per le spese correnti, e anche i controlli interni affidati alla Deloitte. (ua)