Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È scontro sul murale scomparso

Fonte: L'Unione Sarda
26 settembre 2013

PIAZZA REPUBBLICA. Le “Tre pietre” erano state realizzate nel 1985. L'impresa: edificio a pezzi
 

Cancellata l'opera di Pinuccio Sciola. Zedda: lavori autorizzati
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La città ha perso uno dei suoi simboli. Il grande murale di piazza Repubblica angolo via Dante non esiste più. Le “Tre pietre” realizzate nel 1985 sulla facciata del palazzo di proprietà degli eredi Pintus dall'artista di San Sperate, Pinuccio Sciola, sono state smantellate durante i lavori di ristrutturazione dell'edificio. «Non si poteva fare altro», ha assicurato l'amministratore del condominio, «perché la facciata si stava sgretolando. C'erano rischi per l'incolumità pubblica». L'opera era stata commissionata da La Rinascente. A Milano si era deciso infatti di aprire una piccola sede in città.
CASO POLITICO Grande l'indignazione sui social-network. La vicenda si è subito trasformata anche in un caso politico con il capogruppo dell'Idv, Giovanni Dore, che ha presentato un'interrogazione urgente per ottenere informazioni sulla pratica edilizia, capire se siano state commesse violazioni e chiedere al sindaco un'ordinanza di ripristino, alla quale - in caso di danneggiamento irreversibile del murales - si potrà ovviare «mediante accordo tra condominio e artista».
IL SINDACO «La vicenda ha colpito e stupito anche me», ha scritto Massimo Zedda su Facebook, «gli uffici mi hanno detto che si tratta di un intervento che il condominio doveva effettuare per la rimozione di uno stato di pericolo . La nostra autorizzazione è di febbraio, ma non era necessaria perché ai sensi del Regolamento edilizio quando c'è pericolo di crolli il proprietario può intervenire subito ».
L'ASSESSORE «Ho sentito Sciola, al quale sono legato da un rapporto di affetto», ha riferito l'assessore all'Urbanistica, Paolo Frau, «gli ho detto quanto mi abbia addolorato la vicenda». Nel corso dei lavori sarebbe venuta alla luce una situazione grave. «La parete è stata interessata da un “diffuso sfondamento” con l'apertura di consistenti brecce. Il prospetto, insomma, era compromesso».
I LAVORI «Si è resa necessaria la demolizione», spiega Frau, «non si è trattato di una semplice tinteggiatura, o della rimozione di un intonaco e del murale che lo ornava, ma della demolizione dell'intera parete che non era più in grado di reggere. Il murale non era peraltro sottoposto a tutela da parte della Soprintendenza».
L'IMPRESA Dispiaciuto l'impresario Paolo Piga, di Sinnai. «Conoscevo quel murale sin da ragazzo, dato che ho studiato al D'Arborea e lo vedevo ogni giorno andando a scuola. Dopo 50 anni quel muro cadeva a pezzi». I lavori sono incominciati il 24 luglio e stanno per concludersi. «Le nostre autorizzazioni sono in regola», giura, «il Comune sapeva che il murale sarebbe stato eliminato».
IL CONDOMINIO «Le piogge torrenziali hanno dato il colpo di grazie a quel muro», sottolinea l'amministratore, Michele Marcialis, «l'intervento era improcrastinabile. Inizialmente non volevamo toccarla quella parete, ma non abbiamo avuto scelta. Continuavano a venire giù pezzi di intonaco».
INDIGNAZIONE «Il Comune ignora Sciola e lo cancella», tuona Domenico Mimmo Di Caterino, un lettore, «scrivo indignato per uno scempio che Cagliari vede compiersi nel silenzio. Il murale dava dignità a un'anonima facciata cieca di un anonimo scatolone popolare. Che assessore alla cultura è quello che distrugge opere d'arte ritrovatesi in casa per caso per merito di un committente privato a costo zero?».
GLI ALTRI MURALES L'opera di Sciola è la più famosa ma non l'unica. In piazza Galilei c'è il cerchio di vetro di Rosanna Rossi. Anche a Sant'Elia ci sono facciate affrescate. La più famosa è in piazza Callas ma ne sono state dipinte altre nei palazzi Bodano e Gariazzo, nell'ambito del progetto “Educativa di Strada”. Murales anche in via Sanna, a Pirri, per iniziativa della onlus Domus de Luna, con lo slogan “Un tocco di colore per sconfiggere il degrado”.
Paolo Loche