Rassegna Stampa

web SardegnaOggi.it

I sardi confortati dalle parole di Papa Francesco ma era chiara la delusione data dalla politica

Fonte: web SardegnaOggi.it
24 settembre 2013

In 400 mila per il papa simbolo della speranza. Le parole del Santo Padre sembrano essere, per molti, l'unica alternativa per supplire all'insoddisfazione di una politica inconcludente e poco incisiva, che ha perso lo smalto e con una classe dirigente che non si sforza di concretizzare sulle scelte.

CAGLIARI -Un evento che ha coinvolto circa 400 mila persone. L'arrivo di Papa Francesco è stata un'esperienza unica per tutta Cagliari: tantissime le emozioni di una lunghissima giornata, cominciata con l'arrivo del Santo Padre all'aeroporto militare di Elmas. Ma la presenza così massiccia dei sardi alla visita del Papa nasconde un implicito simbolo di una comunità che cerca stimoli per andare avanti. In un'isola fortemente depressa sotto il punto di vista economico e che ha come immaginario collettivo il Sulcis, provincia più povera di Italia, c'è bisogno anche di un antidoto alla demotivazione e a una delusione di una classe politica che non riesce a concretizzare. Antonello Pirotto, operaio di Euralluminia, ha dichiarato subito dopo l'incontro con il Santo Padre: "Il Papa è a conoscenza delle problematiche del lavoro e il suo discorso è un ulteriore appello a chi ha la possibilità di incidere con le sue scelte su questa crisi". Quasi a rimarcare il fatto che un capo spirituale possa cambiare o influenzare in qualche modo le sorti economiche della Sardegna.

Curioso il paradosso che si crea: il Papa soddisfa il bisogno di conforto soltanto attraverso le parole, quelle parole che, pronunciate dai politici, perdono di valore. Il Papa continua a raccogliere stima e consenso. Non solo, raccoglie il rispetto dei non credenti. "Francesco non è un Papa, è un parroco, perchè sta vicino alla gente". E anche un operaio dell'Alcoa ieri, prima dell'incontro, ha detto: "anche le parole possono aiutarci. Siamo in cassa integrazione da un anno e ci sono lavoratori che non sanno come fare, ma questo discorso ci dà ancora una speranza".

Forse è il gioco teatrale della politica a cui siamo abituati ad assistere, con i cittadini già da tempo sfiduciati, a spingere in molti a cercare sostegno e incoraggiamento dalle parole del papa. Il format vincente di Francesco supplisce ad una classe dirigente scialba, che tenta di infondere fiducia ai cittadini ma si blocca sulle contraddizioni, sull'avvicendarsi di episodi frequenti di mala politica e corruzione. La vulnerabile politica fatta di promesse non mantenute deve aspirare al 'miracolo' di papa Francesco: la classe dirigente deve ritrovare lo smalto, deve ritrovare l'efficienza e l'incisività nelle scelte, ricreando l'entusiasmo e speranza della gente per la politica.