COMUNE. Ancora vuote le pedine del Bilancio e del Personale
 

Vedi la foto
Per sostituire Gabor Pinna era già pronto Benedetto Barranu: Massimo Zedda poche ore dopo aver ricevuto le dimissioni (per incompatibilità con il suo ruolo di dirigente della Sfirs) dell'assessore al Bilancio, aveva telefonato all'ex direttore generale della Asl 8 per sondare il terreno. Era la fine di giugno: l'ingresso in Giunta venne però congelato pochi giorni più tardi quando il sindaco decise di far cadere la testa dell'assessore al Personale Luisa Sassu, senza avvisare nessuno. Nemmeno il Pd, partito di riferimento di Barranu. Da quel momento, la Giunta è senza due pedine fondamentali. Ed è probabile che le deleghe rimangano in capo ancora per un po' allo stesso Zedda.
Le voci di corridoio riferivano di un possibile giro di nomine tra agosto e settembre, subito dopo l'approvazione in Consiglio della convenzione con il Cagliari calcio. Invece i nuovi assessori non ci sono. Nessun contatto nemmeno tra il sindaco e la maggioranza.
Zedda probabilmente aspetterà l'esito delle primarie per le Regionali del 2014: un appuntamento fondamentale per capire gli equilibri all'interno del centrosinistra e soprattutto del Partito democratico. Le votazioni sono previste per questa domenica, ma non è escluso che serva anche un secondo turno (previsto se nessuno dei candidati supererà il 40 per cento).
Le nomine quindi verrebbero rimandate almeno a ottobre, proprio mentre la Giunta si dovrà occupare della prima variazione di bilancio. I documenti sono già stati preparati dagli uffici e il sindaco, che ha la delega (ad interim) della Programmazione, è pronto a portare la delibera alla votazione dell'esecutivo. Entro dicembre Palazzo Bacaredda dovrebbe anche dare il via libera al prossimo bilancio di previsione, come annunciato dal sindaco in occasione dell'approvazione (ad agosto) dei programmi di spesa per il 2013. Un lavoro per cui è indispensabile un assessore. Un discorso molto simile si può fare per il settore del Personale, in subbuglio da mesi. I vigili urbani hanno minacciato uno sciopero - ipotesi poi rientrata - per la visita del Papa in città. Buona parte del corpo di polizia municipale è sul piede di guerra per la mancanza del servizio di lavaggio delle divise e altre vertenze, che hanno portato a clamorose azioni di protesta e all'apertura di procedimenti disciplinari.

(m.r.)