Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abbanoa, la Procura acquisisce l'ultimo bilancio

Fonte: L'Unione Sarda
24 settembre 2013


L'inchiesta sul buco di 800 milioni
 

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Come nel cuore dell'estate per i precedenti bilanci, la Guardia di Finanza tornerà nel quartier generale di Abbanoa per prendere anche l'ultimo consuntivo 2012, approvato appena qualche giorno fa. L'acquisizione è stata disposta dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia nell'ambito dell'inchiesta, aperta qualche mese fa, sul buco accertato complessivo di quasi 800 milioni, comprese le spese per investimento. Ancora nessun indagato, ma le ipotesi già indicate nel fascicolo d'inchiesta sono quelle di peculato e abuso d'ufficio. E proprio come avvenuto per i documenti e le scritture contabili a partire dal 2005, sequestrati tra fine luglio e i primi di agosto, dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari, anche il bilancio col consuntivo del 2012 sarà prelevato dalla sede di viale Diaz e affidato ad un consulente della Procura, nominato dal pm Pilia. Sarà il perito, dunque, ad analizzare - capitolo dopo capitolo - le varie voci del documento di spesa, così da capire se ci siano le tracce del peculato o dell'abuso d'ufficio che la Procura starebbe ipotizzando.
Al centro dell'inchiesta, a quanto pare, ci sarebbe proprio l'enorme buco accertato dagli amministratori della società privata a capitale pubblico. Approvato la scorsa settimana a larga maggioranza, l'ultimo consuntivo di Abbanoa ha visto ridurre comunque i debiti societari, nonostante le voci di spesa abbiano creato un indebitamento di 794 milioni di euro: tra questi spiccano 390 milioni (106 verso le banche e 283 verso i fornitori). Un bilancio, quello di cui la Procura ha chiesto l'acquisizione, che si è chiuso con una perdita di esercizio inferiore dell'8% al quella precedente: il consulente nominato dal pubblico ministero dovrà spulciare tutti i bilancio per comprendere se il gigantesco debito sia comunque giustificato da investimenti e spese, oppure se l'enorme deficit sia legato a qualche irregolarità. Il debito, infatti, resta elevato nonostante lo scorso anno Abbanoa abbia emesso oltre 220 milioni di euro di fatture (che salgono a 428 milioni se si aggiungono anche gli allacci e altri consumi). A pesare nel capitolo delle spese c'è soprattutto il costo per l'acquisto dell'acqua grezza dall'Enas, la società che gestisce invasi e dighe, per poi depurarla a proprie spese e distribuirla ai cittadini. Al vaglio della Procura anche le altre voci di bilancio: oltre 41 milioni per l'energia elettrica, 58 milioni per il personale e 16 milioni e mezzo per le manutenzioni. Il fascicolo, in ogni caso, resta ancora contro ignoti: nessuno risulterebbe ancora formalmente iscritto nel registro degli indagati. (fr.pi.)