Rassegna Stampa

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Cagliari, il Teatro dell'Arco chiuso da dieci anni. Appello al Governo per farlo vivere

Fonte: web SardegnaOggi.it
19 settembre 2013

    
..mercoledì, 18 settembre 2013.

Il Teatro dell'Arco chiuso e abbandonato da anni, appello al Governo per riaprire quella che era "una fucina di talenti" che dal 2003 aspetta di essere restituita alla città. Mario Faticoni del Crogiuolo scrive al ministro per i Beni Culturali e chiama in causa il Comune: "Deve rimanere un teatro, può acquisirlo".


CAGLIARI - Nella candidatura di Cagliari a capitale della cultura nel 2019 un elemento che potrebbe aggiungere valore alla proposta è lo storico Teatro dell'Arco. Parola di Mario Faticoni, presidente del Crogiuolo, nota associazione culturale cagliaritana. Ma ad oltre 10 anni dalla chiusura che avrebbe dovuto consentirne il restauro, e in seguito a diverse dispute burocratiche, il teatro di via Portoscalas è ancora chiuso e incompleto.

Per cercare di salvare il salvabile Faticoni ad agosto ha scritto una lettera a Massimo Bray, ministro dei Beni e delle attività culturali. Una missiva che per ora non ha ancora ricevuto risposta. "Scrivo aderendo allo spirito del decreto legge del suo Ministero “Valore cultura” per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei Beni e delle Attività culturali e nello spirito della candidatura a Capitale della cultura 2019 del Comune di Cagliari. Anche per contribuire a dare radici solide a quest'ultimo obiettivo - scrive Faticoni -, Le sottopongo il problema del Teatro dell'Arco della città, un teatro che, pur colmo di gloria, è chiuso al pubblico da dieci anni. Chi Le scrive è il presidente di un'associazione culturale, Il Crogiuolo di Cagliari, riconosciuto per vent'anni come organismo teatrale professionale di prestigio nazionale, regionale e comunale, destinatario dei relativi sostegni finanziari, che ha diretto e gestito il locale in co-uso con i Padri Gesuiti, concessionari del bene, dal 1983 al 2002, anno di inizio di un restauro, incompiuto, da parte della Soprintendenza ai Beni culturali".

Il primo problema dunque è il completamento. Ciò che chiede Faticoni è l'intervento della Soprintendenza affinché venga portato a termine l'intervento che cominciò nel 2003 e venne interrotto dopo pochi anni. La spesa dei lavori in caso contrario ricadrebbe sulle spalle del vincitore del possibile nuovo bando pubblico di gestione. Il secondo è il requisito della destinazione teatrale nell'eventuale bando di gara, negato dal proprietario del teatro (il Demanio), nella gara svoltasi nel 2012. Il contratto prevedeva la locazione per 6 anni, seppur rinnovabili, e obbligava a pagare oltre al normale affitto anche il completamento dei lavori di rifacimento. "Il vincitore, che non era un professionista teatrale, ha in seguito rifiutato il contratto. Sia il suo collega di partito Piergiorgio Meloni(consigliere comunale del Pd .ndr) che il sindaco Massimo Zedda" si legge nella lettera, "non hanno potuto far niente di fronte alla negazione della continuità teatrale dei locali".

Come sostenuto da Faticoni, nel precedente bando di gara non era prevista la destinazione teatrale. "Chiunque vinca la gara, in quello spazio deve fare teatro. Bisogna dire basta ai disinvolti cambi d'uso delle strutture pubbliche: il livello delittuoso di questi gesti non è avvertito dalle sfere intellettuali" commenta. La vicenda del Teatro Dell’Arco, con lo sblocco delle fasi burocratiche che l'hanno finora imprigionato, potrebbe concludersi positivamente restituendo a Cagliari un prezioso presidio culturale. "Lo stesso Comune"  auspica Faticoni, "potrebbe chiedere in suo possesso il passaggio del bene. Questa serrata è un problema non solo artistico ma anche sociale e culturale. Una città deve conservare i propri luoghi storici. Tutti abbiamo da perdere dal silenzio e dalla passività che seppelliscono le cose".