Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ctm, la guerra delle poltrone

Fonte: L'Unione Sarda
19 settembre 2013

Il Consorzio ha ancora gli amministratori nominati dal centrodestra, Zedda attende

 

Scaduti il cda, il direttore generale, sindaci e revisore

La Provincia è pronta. Quartu riflette. Il Comune di Cagliari rinvia la decisione di assemblea in assemblea. A fine mese gli azionisti sono convocati per approvare la semestrale e, ancora una volta, per il rinnovo del consiglio d'amministrazione. Ma si sa già che neppure questa sarà la volta buona. Il nuovo board del Ctm slitterà ancora e quello attuale, targato centrodestra, andrà avanti in proroga. Il sindaco Massimo Zedda ha fatto solo il bando dei revisori, per il resto prende tempo. Fa sapere che si occuperà della questione dopo la visita del Papa. Però nelle segrete stanze se ne discute eccome e circola già una rosa di nomi (notissimi) per la presidenza.
La partita è grossa e scatena appetiti incrociati. Il Consorzio trasporti e mobilità, core business autobus e collegamenti urbani nell'area vasta, più parcheggi a pagamento, fibra ottica, sistemi ad alta tecnologia, studi di fattibilità, ricerca e sviluppo, è una delle più importanti aziende della Sardegna, ha 755 dipendenti, conti sani, un giro d'affari che supera i 60 milioni di euro, è interamente a capitale pubblico e garantisce ai suoi funzionari stipendi decisamente buoni.
Il direttore generale ha uno stipendio lordo annuo di 220 mila euro (più altri “spiccioli” come amministratore delle imprese controllate); i dirigenti una media di oltre 130 mila euro a testa. Il presidente, percepisce soltanto 41 mila 324 euro l'anno ma il suo è un ruolo molto prestigioso.
Ora il vecchio consiglio d'amministrazione è scaduto. Ne fa (faceva) parte, in testa, Giovanni Corona, 77 anni, ingegnere e professore all'Università, in carica dal 1996, quando il primo cittadino era Mariano Delogu (An). Gli altri rappresentanti del Comune di Cagliari (azionista di riferimento con una quota del 67,5% del capitale) erano stati indicati da Emilio Floris: Paolo Truzzu, in quota Pdl, che da alcuni mesi ha rassegnato le dimissioni, e Maria Pina Soriga, vicina all'ex consigliere regionale e comunale Udc Ettore Businco. Per la Provincia (che ha il 25%) l'ex presidente Graziano Milia (Pd) aveva scelto l'avvocato Marco Betzu e in seguito la sua vice, Angela Quaquero, poche ore prima di essere commissariata, l'aveva sostituito con un altro avvocato (di un'altra area Pd), Renato Chiesa. Per quanto riguarda Quartu, il sindaco Mauro Contini (Pdl), appena eletto nel 2010 aveva dato l'incarico a Guido Sarritzu (Psd'Az).
Discorso a parte merita Ezio Castagna, 70 anni, supermanager reclutato a Milano quindici anni fa che, nonostante le battaglie sindacali interne, un'infinità di lettere pesantissime da parte di gruppi di dipendenti (è accusato di aver «creato una casta interna e di schiacciare chi non è funzionale alla sua corte»), alcune cause aperte con le organizzazioni di categoria, le critiche per l'emolumento d'oro percepito, a parte tutto questo, gode di stima trasversale perché è l'uomo che ha risanato l'azienda e ne ha fatto un modello di best practice a livello europeo in termini di numeri, efficienza e flotta giovane. Nel 1998 il Ctm perdeva oltre 12 miliardi di lire, nel giro di tre anni è tornato in utile (a parte una parentesi negativa nel 2005 per il taglio dei contributi in conto esercizio da parte della Regione) e nell'ultimo bilancio - al 31 dicembre 2012 - ha registrato un attivo di 547 mila 930 euro e un incremento dei ricavi tariffari del 2,76% (12 mila 137 euro) grazie alla lotta ai “portoghesi”.
Adesso questi mandati sono giunti tutti al capolinea. Servirebbero 5 membri per il consiglio d'amministrazione (3, 1 e 1, prendono 22 mila 311 euro lordi ciascuno) e dovrebbero essere tre funzionari degli enti pubblici. Poi: il presidente (nomina squisitamente politica) e un “jolly” (libero). Ancora: tre sindaci (due a Cagliari, uno alla Provincia), due supplenti e un revisore.
Il commissario messo da Ugo Cappellacci alla guida della Provincia a luglio scorso, Pietro Cadau, ha provveduto subito dopo essersi insediato. «Abbiamo già fatto il bando e scelto il professionista. Siamo pronti», spiega. Non vuole svelare il nome, ma si vocifera con insistenza che si tratti del commercialista Antonello Melis, fedelissimo del presidente della Regione, che nel 2009 gli è subentrato all'assessorato comunale programmazione e finanze. Per quanto riguarda Quartu, il sindaco sottolinea: «Stiamo per avviare l'iter necessario alla designazione, che terrà conto dei criteri fissati dal nostro Consiglio comunale, con l'obiettivo di valorizzare le competenze esistenti in tale campo». Fuori dall'ufficialità, i rumors dalla terza città della Sardegna dicono che Contini sta valutando attentamente se confermare o meno Sarritzu, candidato alle Regionali, del Psd'Az, in maggioranza (silenziosamente) nella Giunta quartese di centrodestra (anche se hanno rifiutato un assessorato nel recente rimpasto) ma neo-avversario del centrodestra alle prossime elezioni per via Roma.
Massimo Zedda è pressato dal Pd. Tra i nomi che girano per la presidenza non c'è neppure una novità: il preside di Giurisprudenza Massimo Deiana, il docente universitario Italo Meloni, l'ex assessore ai trasporti della Giunta Soru e attuale sindaco di Mogoro Sandro Broccia, l'ex assessore dei lavori pubblici di Soru Carlo Mannoni, Gabor Pinna, ex assessore al bilancio di Zedda, che ha lasciato l'esecutivo per incompatibilità con il suo ruolo di dirigente Sfirs. Una volta nominato, il nuovo cda dovrà votare per il direttore generale.
I sindacati stanno a guardare. «L'azienda per il momento è ferma, bisogna fare in fretta», dice Sandro Putzu (Cgil). Ignazio Lai, della Cisl, ricorda che «sono scadute anche le relazioni industriali, che la legge 300 è lettera morta, che l'installazione delle telecamere sui mezzi, propagandata al fine di garantire maggiore sicurezza a bordo, serve anche per un controllo diretto del comportamento del dipendente. E questo non può essere accettato». Pierfranco Meloni (Uil) propone la soluzione già adottata per l'Arst: «Azzerare il cda e nominare soltanto un amministratore e tre revisori, tagliando costi altissimi che la politica non può sostenere». Luca Mereu (Pd), ex presidente della Commissione provinciale trasporti pensa invece che un uomo solo al comando non vada mai bene, che «un commissario dovrebbe per pudore astenersi dal fare nomine» e che «ci sono tante competenze dentro e fuori dal Ctm, da verificare in maniera trasparente, per individuare una figura capace che assuma la guida del Consorzio, con la precondizione che si riduca subito, e di parecchio, il compenso».
Cristina Cossu