Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

È un Cagliari formato Europa

Fonte: La Nuova Sardegna
17 settembre 2013

I rossoblù stanno dimostrando di avere i numeri per puntare a qualcosa di più della salvezza




di Roberto Muretto w

INVIATO A FIRENZE

Forse è troppo pensare che il Cagliari possa lottare per un posto in Europa League, però è riduttivo limitare il traguardo a una semplice salvezza. Che quella rossoblù sia una squadra solida, organizzata, che gioca un ottimo calcio e si conosce a memoria, è ormai un’opinione generale. Lo dicono tutti gli allenatori della serie A. Ora deve fare il salto di qualità. Cosa che non gli è mai riuscita nelle ultime stagioni. Questo non significa, necessariamente, far parte del lotto delle italiane che partecipano alle Coppe, ma stare almeno tra le prime dieci. In quella parte sinistra della classifica dove risiede da sempre l’elite del pallone. Un obiettivo alla portata, soprattutto perchè Cellino non ha ceduto nessuno dei big durante il mercato e pretende qualcosa di più. Che carattere! La lezione di Milano è stata utile. A Firenze i rossoblù non hanno subito gli avversari. Non sono entrati in campi con un atteggiamento timido, lasciando l’iniziativa ai viola. Hanno ribattuto colpo su colpo, hanno pressato e sono ripartiti velocemente, mettendo a tratti in difficoltà una squadra costruita per puntare alla qualificazione in Champions League. La personalità dei rossoblù è venuta fuori dopo il gol di Borja Valero. Poteva essere il colpo del definitivo ko, invece hanno reagito e rimesso in piedi una partita che sembrava segnata. Gruppo solido. Mauricio Pinilla, dopo due gare da titolare, con la Fiorentina è partito dalla panchina. Ma non ha piazzato il muso. E’ rimasto tranquillo e quando Lopez gli ha detto che era arrivato il suo turno è entrato con un furore agonistico incredibile. Grandi stimoli per il cileno al quale la concorrenza piace. Ma anche Ekdal ha preso bene l’esclusione, così come Ariaudo. E’ la conferma che Lopez è stato bravo a far capire al gruppo che ci sarà spazio per tutti e stare fuori non significa non essere utili alla causa. Fantasia. Quanto sia importante Andrea Cossu nel modulo del Cagliari lo si è capito l’altro ieri. Il trequartista non è solo bravo a costruire gioco, verticalizzare e inserirsi negli spazi, ma anche in fase di non possesso è utilissimo. Rientra, va a pressare i portatori di palla avversari, aiuta i compagni. Finchè ha avuto fiato, Cossu ha dato un contributo notevole. E con una settimana in più di allenamenti sulle gambe, il “piccoletto” sarà ancora più decisivo. Il resto lo fa il suo attaccamento alla maglia. Lo stadio. Contro la Sampdoria, sabato alle 18, si giocherà al «Nereo Rocco» di Trieste. Non c’è stato il miracolo che il presidente Massimo Cellino auspicava. I lavori procedono spediti ma allo stato attuale non è nemmeno scontato che il Sant’Elia sia pronto per la gara del 29 settembre contro l’Inter. L’opzione Sant’Elia è stata scartata ieri, quando la società ha prenotato il charter per venerdì. I tifosi rossoblù dovranno avere pazienza e si augurano che sabato prossimo sia l’ultima volta che il Cagliari gioca a Trieste una partita in casa. Dopo la Coppa Italia (sconfitta col Frosinone) e la sfida con l’Atalanta (prima di campionato con vittoria per 2-1), si torna in Friuli. «I tifosi ci mancano, speriamo di tornare prima possibile a casa». Parole di Diego Lopez non più di due settimane fa, quando ancora c’era una speranza di rientrare al Sant’Elia per il match con la Samp. Si tratta di fare un altro piccolo sforzo e magari chiudere l’avventura giuliana con una bella vittoria.