Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Scuola, il dimensionamento resta com’è

Fonte: La Nuova Sardegna
16 settembre 2013

Il direttore dell’ufficio scolastico regionale Feliziani: «Con l’applicazione dell’ultima delibera si andrebbe incontro al caos»




di Stefano Ambu wCAGLIARI

Interrogazione a sorpresa il primo giorno di scuola: a quale direzione fa capo la scuola elementare di Sant'Alenixedda? Un bel problema: bisogna essere preparati. Il Tar dice Santa Caterina (come l'anno scorso), la Regione quattro giorni fa ha ripetuto il concetto con una delibera. Ma vince l'Ufficio scolastico regionale: facendo riferimento a un'altra delibera regionale, quella dello scorso giugno, ieri la sede di viale Regina Margherita ha detto un'altra cosa: via Castiglione. E ha annunciato: ricorso al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar. Morale della favola lunedì, giornata ufficiale di avvio della nuova stagione si seguiranno le regole illustrate ieri dal numero uno della scuola sarda, Francesco Feliziani. Stesso principio vale per l'istituto Deledda, superiori, e per la Manno, medie: i piani di dimensionamento scolastico partiti da Provincia e Comune e poi approvati dalla Regione avevano stabilito la loro soppressione. Le due scuole, però, erano resuscitate con le sentenze del Tar dopo i ricorsi dei genitori infuriati. E sembravano pronti a ripartire dopo la delibera della Regione del 10 settembre, quella in ottemperanza alle sentenze del tribunale amministrativo. Troppo tardi, però, secondo la direzione scolastica. E quindi secondo il ministero. «L'applicazione della delibera regionale – ha detto Feliziani – che ho potuto leggere soltanto ieri (ndr giovedì) creerebbe un effetto domino che coinvolgerebbe una decina di scuole tra città e provincia. Le precedenti disposizioni hanno avviato un processo irreversibile che coinvolge codici meccanografici, finanziamenti e trasferimenti: si andrebbe incontro al caos. La nostra scelta è quella di garantire a tutta la comunità scolastica l'avvio delle lezioni in maniera ordinata». Più o meno le stesse parola erano state usate dall'assessore regionale alla Cultura Sergio Milia spiegando le ragioni della delibera di quattro giorni fa: provvedimento adottato "per garantire a tutti gli alunni delle scuole interessate un anno scolastico sereno e regolare". Sotto il profilo squisitamente tecnico Feliziani ha spiegato che le sentenze del Tar che accolgono i ricorsi dei genitori si riferiscono alla delibera dello scorso marzo. «Ma non riguardano – ha spiegato – la delibera dello scorso giugno, da noi recepita». La questione rimane comunque sospesa. Perché si comincia secondo le regole della direzione, ma rimangono due incognite. Uno, l'eventuale mancato accoglimento da parte del Consiglio di Stato del ricorso contro le sentenza del Tar. Due, la possibile richiesta alla direzione di ottemperare alla decisione del tribunale amministrativo. E se tutto questo avvenisse nel bel mezzo dell'anno scolastico? Le scelte dell'Usr sono state comunicate e spiegate proprio mentre si svolgeva un sit in convocato sotto la sede degli uffici da genitori degli alunni e studenti. Una delegazione è stata poi ricevuta dallo stesso Feliziani. Mentre le mamme rimaste fuori, una volta appreso il contenuto delle comunicazioni del direttore, erano nere. E non per l'abbonzatura. «Le sentenze devono essere applicate – hanno detto – e siamo pronti a combattere sino alla fine». Pronte a nuove azioni di lotta. Ma, ha detto un genitore, senza far perdere un giorno di scuola ai bambini. La direzione chiederà l'apertura immediata di un tavolo tecnico. «Non mi piacciono – ha detto Feliziani – i conflitti istituzionali. E devo riconoscere che la Regione ha fatto cose egregie e che lavoriamo in sinergia. Ma anche certi che questa partita andava giocata in modo diverso».