Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Non lasceremo l'Isola»

Fonte: L'Unione Sarda
10 settembre 2013


Seduta del Consiglio comunale di Olbia sul futuro di Meridiana
Scaramella: nessuna offerta su Cagliari e Alghero? Scelta obbligata
Dal nostro inviato
Augusto Ditel
OLBIA Nel regno dei cieli (non solo sardi), Meridiana vive, lotta insieme a noi, detesta le low cost, e si fa furba. Così almeno si intuisce dalle quattro cartelle lette ieri sera, al termine della seduta del consiglio comunale di Olbia, da Roberto Scaramella, il primo Pilota con la maiuscola (l'ultimo ad in ordine di tempo) scelto dall'Aga Khan per mantenere la rotta di una cosuccia che gli è costata 600 milioni in cinque anni (bazzecole, se si pensa che il capo degli ismailiti ha un patrimonio di diciotto milardi di dollari, ma tant'è).
SEDUTA FIUME Tre ore di interventi, dopo l'introduzione del sindaco-padrone di casa Gianni Giovannelli, non tutti essenziali per capire quello che sta accadento a Meridiana, «la prima società della Sardegna» (Marco Bardini, rappresentante dei Cassintegrati), poi finalmente le notizie in diretta. «Non abbiamo presentato offerte per le tratte da Cagliari e Alghero? Una scelta obbligata», sentenzia Scaramella dopo aver snocciolato i primi dati sul piano di ristrutturazione aziendale «che consentirà alla compagnia di camminare da sola nel 2015». Conti alla mano, i soldi per la continuità territoriale (ridottisi di 10 milioni) non coprono i costi, e chi li subisce opera in perdita, considerando che le compagnie low cost (leggi Ryanair) ricevono 25 euro di soldi pubblici per ogni passeggero trasportato e coprono tratte nazionali per il 70% del loro impiego. Per Scaramella si tratta, di «strategie predatrici non sostenibili», mentre l'ad è fiero di altri numeri su cui si fonda la speranza di venir fuori da questo momento. «Chiuderemo il 2013 ancora in perdita, ma con un valore uguale alla metà rispetto all'esercizio precedente, ma abbiamo registrato un più 16% dei passeggeri sul traffico sardo, a fronte di un meno 5 dell'offerta. L'incremento sui voli internazionali è del 40%».
CASSA INTEGRAZIONE Ecco dunque il nuovo piano d'azione della seconda compagnia aerea italiana. Riduzione dei costi (i debiti nei confronti dei fornitori erano doppi rispetto a quelli delle banche: assurdo), rinegoziazione dei debiti bancari, nuovo ricorso alla cassa integrazione, e messa a riposto di otto aerei (sui 28 della flotta) per la stagione invernale. Niente addio alla Sardegna, però. «Olbia rimane strategica - segnala Scaramella -, ma non abbandoneremo Cagliari». L'ad non svela quali sono i programmi per Elmas, ma forse lo farà oggi a Roma, nella conferenza stampa prevista dopo l'incontro ravvicinato con i sindacati nazionali.
LE SIGLE I sindacati, già. Dieci sigle sono davvero troppe, e ieri, in qualche caso tutti se ne sono resi conto. A parte il violento attacco di Bardini («chiediamo il rispetto della democrazia, attraverso l'elezione della Rsu»), la Filt-Cgil (Franco Monaco) ribadisce le critiche di qualche giorno fa («Karim non può solo ripianare le perdite, ma deve investire»). Sandro Spano dell'Apm (piloti Meridiana) chiede la «ricognizione aziendale (una sorta di commissariamento), il bilanciamento della Cassa integrazione, il rinnovo della flotta», mentre Francesco Staccioli dell'Usb nazionale è convinto che occorra «un rilancio strategico, con la possibilità che, per salvare Meridiana, si possa attingere dai 95 milardi che verranno liberati dalla Cassa Depositi e Prestiti».
LA POLITICA A fronte di molte (forse troppe) assenze, c'erano il deputato Roberto Capelli, il consigliere regionale Renato Lai, e i sindaci di Cagliari, Arzachena, Loiri, Palau, Santa Teresa. È piaciuto l'intervento di Massimo Zedda, che si è sciroppato 600 chilometri per esserci: «Siamo isolani - ha fatto notare il primo cittadino del capoluogo sardo, sensibilizzato da 200 lavoratori Meridiana che temono per il loro futuro - ma non vogliamo essere isolati. È folle la costruzione di un aeroporto a Oristano, mentre io trovo sempre più difficoltà a raggiungere Roma da Cagliari». Efficace Antonio Satta, leader Upc e sindaco di Padru. «Conosco la compagnia dai tempi di Alisarda, difenderla è una battaglia di civiltà». Applausi per Capelli, «orgogliosamente nuorese, ma orgogliosamente sardo».